N. 516 - Le non-linearita' del ciclo economico e gli shock di produttivita'

Recenti indagini empiriche hanno messo in luce la presenza di asimmetrie e nonlinearità nelle fluttuazioni cicliche delle principali variabili macroeconomiche, che si manifestano nella diversa durata o ampiezza delle fasi di espansione e recessione o nella diversa risposta dell'economia agli shock in funzione della fase ciclica in cui essa si trova.

Secondo uno dei principali filoni di ricerca della moderna macroeconomia, detto del "Ciclo Economico Reale" (Real Business Cycle, RBC), le fluttuazioni cicliche sarebbero principalmente determinate dagli shock di produttività e dal comportamento che gli agenti economici attuano in risposta a tali perturbazioni del sistema economico.

In generale, tali modelli non sono in grado di spiegare la non-linerarità delle fluttuazioni cicliche, a meno di non introdurre un apposito meccanismo di generazione di perturbazioni esse stesse non-lineari.

Il lavoro si concentra sul possibile comportamento asimmetrico dei soli shock di produttività.

Secondo la letteratura che fa riferimento alle ricerche condotte da Robert Solow negli anni cinquanta, gli shock di produttività sono essenzialmente dovuti al progresso tecnico, che modifica la produttività totale dei fattori (PTF) impiegati nella produzione. In base a questa ipotesi, le variazioni (cicliche) della PTF approssimano gli shock di tecnologia, i quali di fatto non sono direttamente osservabili.

Studi successivi hanno però mostrato che tale approssimazione diviene imprecisa quando si tenga conto della struttura di mercato, del grado di utilizzo dei fattori produttivi e della possibilità che i rendimenti di scala non siano costanti. Stime della PTF che ignorino tali aspetti tendono a produrre una sovrastima dell’entità degli shock di produttività.

In questo lavoro, lo shock di produttività nell'industria italiana viene misurato a partire da diverse misurazioni alternative della PTF.

I test standard tendono a convalidare l’ipotesi che gli shock di produttività siano lineari, indipendentemente dalla definizione della PTF adottata. Tale risultato è in linea con le indicazioni rinvenibili in letteratura.

In questo lavoro si ipotizza che il meccanismo generatore degli shock non-lineari sia del tipo autoregressivo a soglia (Self-Excited Transition Autoregressive Model, SETAR), e si propone una strategia per verificare se il meccanismo ipotizzato sia sostenuto dai dati. Il modello SETAR permette di tenere conto della possibilità che la dinamica con la quale si propagano gli effetti di shock di produttività differisca a seconda della fase ciclica dell’economia.

Nuovi test di verifica dell’ipotesi di nonlinearità degli shock tendono a favorire il modello SETAR rispetto a quello autoregressivo standard, con l’eccezione del caso in cui la produttività viene misurata col residuo di Solow standard, senza le correzioni proposte nella letteratura più recente.

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