N. 513 - Politica monetaria e quotazioni azionarie: teoria ed evidenza empirica

Nella seconda metà degli anni novanta gli indici azionari nei paesi industrializzati hanno raggiunto livelli elevati per poi diminuire rapidamente nel corso del 2000. Tale diminuzione è proseguita nel 2001 e 2002 e nella prima parte del 2003.

Movimenti nelle quotazioni azionarie possono influenzare le scelte di consumo degli agenti economici attraverso l’effetto sulla loro ricchezza azionaria. Variazioni nei prezzi dei titoli azionari indotte da modifiche dei tassi di interesse ufficiali possono quindi contribuire a rafforzare l’effetto delle decisioni di politica monetaria sulla domanda aggregata.

In questo lavoro vengono in primo luogo valutati gli effetti di impulsi di politica monetaria sugli indici azionari. Successivamente viene presentato un modello di equilibrio economico generale in grado di rendere conto di tali effetti. Il lavoro adotta la metodologia dei modelli vettoriali autoregressivi (VAR) di tipo strutturale, ampiamente utilizzata in letteratura per l’analisi degli effetti di impulsi monetari. I paesi considerati sono quelli che compongono il G7 e la Spagna. I dati, con frequenza mensile, sono relativi al periodo 1985-2000.

Il modello analizzato prevede la possibilità per le famiglie di acquistare e vendere titoli azionari. I tassi di interesse nominali a breve termine sono fissati dalla banca centrale sulla base dell’andamento dell’inflazione e del prodotto, in linea con la letteratura empirica sulla politica monetaria. Le risposte a impulso del modello a una variazione esogena dei tassi di interesse sono in grado di replicare le corrispondenti risposte in alcuni dei paesi considerati.

Gli effetti sui corsi azionari di variazioni esogene dei tassi di interesse a breve termine sono in media di breve durata e di entità contenuta. Un aumento dei tassi di interesse di un punto percentuale determina una riduzione degli indici di borsa di circa il 2,0 per cento, in media, dopo un mese. Le funzioni di risposta ad impulso mettono in luce una significativa eterogeneità tra paesi, sia per quanto riguarda l’ampiezza degli effetti sia per quanto attiene alla loro dinamica.

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