N. 414 - Assicurazione nell’impresa

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di L. Guiso, L. Pistaferri e F. Schivardiagosto 2001

Il lavoro considera se e in quale misura l’impresa fornisca assicurazione ai propri dipendenti rispetto a fluttuazioni delle retribuzioni, offrendo un salario che non risente dei cambiamenti della produttività aziendale. Poiché i lavoratori sono avversi al rischio, essi preferirebbero, a parità di altre condizioni, un salario certo a uno variabile. Allo stesso tempo, legando le retribuzioni dei lavoratori alla performance dell’impresa se ne incentiva l’impegno. Di conseguenza, l’impresa fronteggia un trade-off fra “assicurazione” e “incentivi” nella scelta dello schema di compensazione per i propri dipendenti.

Questo trade-off ha ricevuto molta attenzione nella letteratura teorica ed è alla base della moderna teoria dei contratti (modelli principal-agent). La ricerca empirica ha considerato se gli schemi di compensazione che si osservano siano strutturati in accordo con le prescrizioni della teoria dei contratti. Un limite di questa linea di indagine è che finora si sono considerati unicamente gli schemi di compensazione dei dirigenti, che tuttavia costituiscono una quota modesta della forza lavoro. Molto poco si sa invece sul ruolo del trade-off tra assicurazione e incentivi per gli altri lavoratori. Il peso crescente delle voci variabili nelle retribuzioni, quali le gratifiche e i premi di produzione, fa presumere che l’aspetto di incentivo sia sempre più rilevante per la generalità della forza lavoro.

In questo lavoro si analizza il trade-off fra assicurazione e incentivi in un contesto in cui interagiscono vari tipi di imprese e di lavoratori, utilizzando una banca dati sulle imprese non agricole italiane e sui lavoratori in esse occupati negli anni 1982-1994. Questi dati permettono di mettere in relazione l’andamento delle retribuzioni dei lavoratori con la performance dell’impresa, determinando in che misura gli shock alla produttività dell’impresa vengano trasmessi alle retribuzioni dei dipendenti.

Il principale risultato del lavoro è che le retribuzioni di tutti i lavoratori, e non solo dei manager, sono correlate all’andamento economico dell’impresa. Tuttavia, se distinguiamo fra shock persistenti e shock transitori della produttività, i salari dei lavoratori risentono solo dei primi, mentre sono perfettamente assicurati rispetto ai secondi.

In accordo con le previsioni teoriche, la sensibilità dei salari agli shock varia sistematicamente con le caratteristiche delle imprese e dei lavoratori. Questa sensibilità è minore per le imprese con performance più variabili ed è più forte nei distretti industriali, dove probabilmente è maggiore l’informazione di cui le imprese dispongono per misurare l’impegno della manodopera. Per quanto riguarda i lavoratori, gli stipendi dei dirigenti tendono a essere maggiormente legati ai risultati dell’impresa; inoltre, in media tanto più i lavoratori sono avversi al rischio, tanto meno variabili tendono a essere le loro retribuzioni.

In termini quantitativi, l’elemento di assicurazione della retribuzione appare prevalente su quello di incentivo. Meno del 10 per cento della variabilità nel tempo delle retribuzioni pro capite è attribuibile alla variabilità della performance aziendale, mentre la restante quota è da attribuire ad eventi specifici che riguardano il lavoratore e che non sono legati all’andamento economico dell’impresa.

Pubblicato nel 2005 in: Journal of Political Economy, v. 113, 5, pp. 1054-1087

Testo della pubblicazione