N. 402 - Il modello di specializzazione internazionale dell’area dell’euro e dei principali paesi europei: omogeneità e convergenza

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di Matteo Bugamellimarzo 2001

Negli anni novanta l’Europa ha vissuto un intenso processo di integrazione economica culminato recentemente nell’avvio dell’euro.

Secondo la teoria del commercio internazionale, l’integrazione provoca cambiamenti strutturali di primaria importanza. Da un lato la maggiore competizione internazionale può mutare le performances relative delle imprese e dei paesi di cui fanno parte; dall’altro la rimozione degli ostacoli al commercio tende a favorire la trasmissione degli shock tra paesi.

Con l’avvio dell’euro, la simmetria delle risposte dei paesi europei agli shock esogeni e agli impulsi della politica monetaria dipende crucialmente dall’omogeneità strutturale delle diverse economie.

Il lavoro si propone di fornire indicazioni sul grado di omogeneità all’interno dell’area dell’euro e sulla direzione di cambiamento della struttura produttiva dei principali paesi, attraverso un’analisi dei flussi commerciali settoriali.

Si mostra che l’area dell’euro è composta da paesi strutturalmente differenti. Mentre Francia e Germania presentano modelli di specializzazione poco polarizzati e con vantaggi comparati nei settori a dotazione di capitale umano medio-alta, Italia e Spagna concentrano la propria produzione in settori a dotazione di capitale umano medio-bassa. È in particolare l’Italia a differenziarsi maggiormente dagli altri paesi, a causa di un forte sbilanciamento verso la produzione di beni tradizionali (tessile, abbigliamento, cuoio, calzature). Tutti i paesi, e quindi l’area nel suo complesso, mostrano significativi ritardi rispetto ad altre aree nei settori delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Dall’analisi dinamica emerge tuttavia che tra i principali paesi europei sembra essersi avviato un sia pur debole processo di convergenza verso beni tecnologicamente più avanzati. Pur convergendo, l’Italia conferma le proprie peculiarità; rispetto alla Spagna, ad esempio, il cambiamento risulta più lento e incerto