N. 341 - "Nemico di nessuno ma amico di tutti"? Una prospettiva internazionale della funzione di prestatore di ultima istanza

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di Curzio Gianninidicembre 1998

Il lavoro mira a scoprire se e come le attuali pratiche di prestatore di ultima istanza possano estendersi al di fuori dei confini nazionali. Sostiene che quel che rende il prestito di ultima istanza efficace a livello nazionale è una miscela di disponibilità di risorse, discrezione tecnica, vigilanza ex-ante, e poteri di applicazione. Di conseguenza, viene ridimensionata l’importanza della distinzione tra illiquidità e insolvenza e del finanziamento a tasso penalizzante. Alcune caratteristiche del contesto internazionale rendono difficile riprodurre questa struttura, e questo potrebbe spiegare perché alcuni recenti pacchetti di salvataggio su ampia scala abbiano funzionato in modo meno che soddisfacente. Tuttavia, un supporto efficace, ancorché limitato, alla liquidità internazionale può essere fornito da sistemi privati di erogazione di credito su base contingente e da presiti del Fondo monetario internazionale (FMI) nel contesto di difficoltà di pagamento del debito estero. A tal fine, appare indispensabile modificare gli Articles of Agreement del FMI, sia per segnalare, al contrario dello schema di Bretton Woods, l’auspicabilità di un alto livello di mobilità dei capitali, sia per facilitare la gestione di situazioni di temporanea sospensione dei pagamenti esteri quando tali azioni si rendano inevitabili.

Pubblicato nel 1999 in: "Enemy of None but a Common Friend of All”?: An International Perspective on the Lender-of-Last-Resort Function Princeton (NJ), Princeton University Press

Testo della pubblicazione