Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi, n. 59 - 2015Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

L’indagine è stata svolta tra settembre e ottobre del 2015 su un campione di 4.326 imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi privati non finanziari (con 20 addetti e oltre) e 559 imprese delle costruzioni (con 10 addetti e oltre).

I principali risultati

Industria e servizi

  • La quota di imprese che segnala un’espansione del fatturato nei primi nove mesi dell’anno è ancora aumentata, al 42,3 per cento (33,2 un anno prima); solo meno del 30 per cento continua a prefigurarne una riduzione. Il miglioramento riguarda sia il mercato interno sia i principali mercati di sbocco esteri, con l’eccezione dei paesi emergenti diversi dalla Cina.
  • I segnali positivi proseguirebbero nei prossimi mesi: la quota di imprese che si aspetta un aumento degli ordini tra l’autunno e la prossima primavera è salita a quasi il 40 per cento, dieci punti in più rispetto a un anno prima.
  • Nelle percezioni delle imprese gli effetti, sia diretti sia indiretti, del rallentamento dell’economia cinese sono stati sinora contenuti. Analogamente, il forte deprezzamento dell’euro avrebbe avuto effetti trascurabili per la larga maggioranza delle imprese intervistate, sebbene tra le imprese con una quota maggiore di fatturato derivante dai mercati esteri quelle che giudicano tali effetti positivi prevalgano su quelle che li valutano invece negativi.
  • I due terzi delle imprese hanno confermato i propri piani di investimento, che già prevedevano nel complesso una ripresa dell’accumulazione; per le rimanenti, l’incidenza delle revisioni al rialzo e al ribasso è sostanzialmente equivalente.
  • La ripresa dell’accumulazione proseguirebbe nel corso del prossimo anno: il saldo positivo tra le attese di aumento e di diminuzione degli investimenti è salito di quasi 10 punti percentuali rispetto a un anno prima, collocandosi al 14 per cento.
  • La domanda di lavoro è tornata a crescere: nel 2015 il saldo tra chi ha ampliato i propri livelli occupazionali e chi li ha contratti è tornato positivo, a circa l’8 per cento, dopo essere stato mediamente negativo per 10 punti dall’avvio della crisi finanziaria.
  • Un quarto delle imprese segnala un miglioramento delle condizioni di indebitamento nella prima parte dell’anno, riconducibile soprattutto alla diminuzione dei tassi applicati, alla possibilità di accedere a nuovi finanziamenti e ai tempi di erogazione più brevi. Il quadro si confermerebbe favorevole nella seconda parte dell’anno.

Costruzioni e opere pubbliche

  • Il saldo dei giudizi sull’andamento della produzione complessiva nel 2015 risulta leggermente positivo per la prima volta dal 2007, pur con indicazioni ancora sfavorevoli nel comparto delle opere pubbliche.
  • Restano ancora negative le valutazioni circa la domanda di lavoro, con una quota di imprese che ne prevede un calo nettamente superiore (di 13 punti percentuali) a quella di imprese che ne anticipa un aumento.

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