Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi, n. 56 - 2013Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Tra il 23 settembre e il 22 ottobre scorso le Filiali della Banca d'Italia hanno condotto il XXI sondaggio congiunturale, intervistando 4.235 imprese con almeno 20 addetti, di cui 2.990 appartenenti all’industria in senso stretto e 1.245 ai servizi privati non finanziari. Contestualmente è stato condotto anche il consueto sondaggio presso un campione di 491 imprese del settore delle costruzioni con almeno 20 addetti.

I principali risultati

Imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi

  • sei imprese su dieci riferiscono che nel 2013 la propria spesa per investimenti è stata in linea con quella pianificata alla fine dell’anno scorso; tra le altre, prevalgono i giudizi di diminuzione della spesa; il saldo tra percentuali di giudizi di aumento e di diminuzione è invece quasi nullo per le imprese che vendono all’estero oltre i due terzi della propria produzione
  • nel 2014 il 19 per cento delle imprese pianifica un aumento degli investimenti rispetto all’anno in corso, mentre il 23 per cento ne pianifica una diminuzione; tra le imprese di maggiori dimensioni prevalgono tuttavia i giudizi di aumento
  • la capacità produttiva nell’industria è prevista in aumento nel 2014 rispetto all’anno in corso
  • nei primi nove mesi del 2013, il 43 per cento delle aziende segnala una flessione del proprio fatturato rispetto al corrispondente periodo del 2012, contro il 27 per cento che ne indica un aumento; se si considera il solo fatturato all’esportazione prevalgono invece i giudizi di incremento
  • il saldo tra la percentuale di imprese che indicano di aver aumentato la domanda di prestiti nel primo semestre dell’anno e la percentuale di imprese che ne segnalano una riduzione si è ridotto rispetto alla scorsa primavera (a 9 punti percentuali, da 12,5); una tendenza al rallentamento della domanda di credito è confermata anche dalle valutazioni prospettiche
  • il 10 per cento delle imprese riferisce di aver detenuto alla fine del 2012 crediti verso le Amministrazioni pubbliche che potevano beneficiare dei provvedimenti introdotti nel corso di quest’anno per accelerare i pagamenti delle somme dovute; in sei casi su dieci queste imprese riferiscono di aver ricevuto un rimborso almeno parziale negli ultimi mesi
  • oltre la metà delle aziende segnala quest’anno livelli occupazionali stazionari rispetto al 2012; come lo scorso anno però, il saldo tra segnalazioni di aumento e quelle di diminuzione è negativo (-15,5 punti percentuali)
  • il 55,1 per cento delle imprese prefigura un risultato di esercizio in utile per l’anno corrente, una percentuale in lieve aumento rispetto alla rilevazione del 2012
  • secondo i giudizi delle imprese esportatrici, nel 2013 il lieve calo della domanda proveniente dai paesi dell’area dell’euro sarebbe stato più che compensato dal forte incremento di quella originata nelle maggiori economie emergenti e negli Stati Uniti.

Imprese delle costruzioni

  • il 25 per cento delle imprese indica un incremento del valore della propria produzione nel secondo semestre del 2013, contro il 39 per cento che ne stima una diminuzione; il saldo è positivo per le imprese relativamente più grandi
  • nel complesso del 2013, il saldo fra la percentuale di imprese che indica un ridimensionamento della propria attività rispetto all’anno scorso e quella che dichiara un’espansione supera i 40 punti percentuali; tale saldo si riduce significativamente, a 10 punti, nelle attese per il 2014.

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