Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia - aprile 2014, n. 26Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Le interviste del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia si sono svolte tra il 3 aprile il 7 maggio 2014. Vi hanno partecipato 1.395 agenzie immobiliari. Le informazioni fornite riguardano l’attività di compravendita, quella di locazione e i relativi prezzi, per il trimestre di riferimento (gennaio-marzo 2014) e in prospettiva.

I principali risultati

Prezzi delle abitazioni

In aprile la quota di agenti immobiliari che riportano una diminuzione dei prezzi di vendita è rimasta sostanzialmente invariata rispetto all’indagine di gennaio, intorno al 70 per cento; l’incidenza dei giudizi di stabilità si è attestata al 29,7 per cento.

Compravendite

La quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione nel primo trimestre del 2014 si è ridotta al 64,0 per cento dal 65,8 della rilevazione di gennaio; nel confronto con lo stesso periodo del 2013, che non risente della stagionalità, la diminuzione è stata meno marcata (era il 64,4 per cento). Gli agenti immobiliari, interpellati per la prima volta sulle condizioni della domanda, hanno riportato per il 43,0 per cento una sostanziale stabilità, rispetto al trimestre precedente, del numero di coloro che hanno effettuato almeno una visita presso un’abitazione in vendita; il saldo fra le risposte di aumento e di diminuzione è stato negativo per 11,7 punti percentuali.

Incarichi a vendere

Il saldo fra le risposte di aumento e diminuzione delle giacenze di incarichi a vendere si è ridotto (a 24,8 punti percentuali da 29,8 della precedente rilevazione); quello riferito ai nuovi mandati è rimasto invariato (a 20,7 punti percentuali).

Rimane ancora significativo il divario tra i prezzi di domanda e quelli di offerta. In particolare, le quota di agenzie che segnala la decadenza degli incarichi a vendere a causa di offerte giudicate troppo basse dai venditori è salita (al 55,6 per cento, dal 50,5 in gennaio), mentre è rimasta invariata l’incidenza di quelle che lamentano l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi ritenuti troppo elevati dai potenziali acquirenti (al 63,3). È tornata a diminuire la quota di agenzie che riconducono la decadenza dell’incarico alla difficoltà di reperire un mutuo (al 41,7 per cento, dal 45,8).

Trattative e tempi di vendita

Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è lievemente diminuito (al 15,5 per cento, dal 16,0 della precedente indagine). Il tempo medio che intercorre tra l’affidamento del mandato e la vendita è tornato a crescere, portandosi a 9,3 mesi (da 8,8).

Modalità di finanziamento degli acquisti

Nel primo trimestre dell’anno in corso è nuovamente cresciuta la percentuale di acquisti finanziati con un mutuo ipotecario (al 62,7 per cento, dal 60,9 in gennaio). Anche il rapporto tra prestito e valore dell’immobile ha segnato un nuovo aumento (al 61,5 per cento, dal 59,8).

Locazioni

L’81,6 per cento delle agenzie ha dichiarato di avere locato almeno un immobile nel primo trimestre del 2014. Tra queste, l’incidenza di quelle che hanno segnalato una flessione dei canoni di locazione è scesa (al 57,5 per cento, dal 61,1), mentre è aumentata la quota di quelle che ne indicano una stabilità (al 41,6 per cento, dal 37,4). Il margine medio di sconto sui canoni rispetto alle richieste iniziali del locatore, rilevato a partire da questa indagine, è stato pari al 7,4 per cento.

I nuovi incarichi a locare (anch’essi rilevati a partire da questo trimestre) vengono segnalati come stabili dal 62,2 per cento degli operatori, mentre il saldo fra le risposte in aumento e in diminuzione è stato pari a 5,0 punti percentuali.

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie

Le attese degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento sono migliorate rispetto alla scorsa rilevazione: il saldo negativo fra aspettative favorevoli e sfavorevoli si è ridimensionato a -2,3 punti percentuali, da -19,2 in gennaio; il 63,2 per cento delle agenzie prospettano ora una stabilità delle condizioni (era il 54 per cento nella precedente rilevazione).

Il saldo relativo alle attese sui nuovi incarichi a vendere è sceso a 12,2 punti percentuali, da 17,5 di gennaio; il calo dell’incidenza delle indicazioni di incremento si è accompagnato a un aumento di quella dei giudizi di stabilità (al 65,0 per cento, dal 57,1). Migliorano le valutazioni sulla tendenza dei prezzi, pur rimanendo orientate al ribasso: la quota di operatori che ne prevede una diminuzione nel trimestre in corso è scesa al 52,7 per cento (dal 64,6 della rilevazione precedente) ed è cresciuta la quota di coloro che ne indicano una stabilità (46,3 per cento, da 34,6).

Nel mercato delle locazioni è salita al 67,6 per cento l’incidenza delle attese di stabilità dei canoni nel trimestre in corso (era pari a 59,2 in gennaio), mentre quella di coloro che ne prefigurano una diminuzione è scesa al 30,6 per cento (dal 39,7).

Le prospettive del mercato nazionale delle compravendite

Le attese sugli andamenti a breve termine nel mercato nazionale sono migliorate; il saldo negativo fra attese di miglioramento e peggioramento si è portato a -18,8 (da -36,5 in gennaio).

Le attese su un orizzonte di medio termine (due anni) sono improntate all’ottimismo: il saldo positivo fra aspettative di miglioramento e peggioramento è aumentato per il terzo trimestre consecutivo, risalendo sui livelli di inizio 2011 (a 22,6 punti percentuali).

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