Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia - gennaio 2012, n. 11Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Tra il 3 e il 24 gennaio 2012 si sono svolte le interviste della rilevazione relativa al quarto trimestre del 2011, cui hanno partecipato 1.522 agenti, fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (ottobre-dicembre 2011), nonché sulle prospettive del settore.

I principali risultati

Prezzi delle abitazioni

Nel quarto trimestre del 2011 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente è ulteriormente cresciuta, al 66,5 per cento dal 51,2 della precedente indagine. L’incidenza di coloro che hanno indicato un aumento delle quotazioni ha continuato a collocarsi su livelli estremamente contenuti (meno dell’1 per cento); ne è derivato un nuovo peggioramento del saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione” (−65,9 punti contro −50,3 nel terzo trimestre dell’anno), più pronunciato nelle regioni del Mezzogiorno.

Compravendite

La quota di agenzie che negli ultimi mesi del 2011 hanno venduto almeno un immobile è aumentata a 72,1 per cento rispetto a 65,5 del precedente trimestre plausibilmente risentendo della componente stagionale, particolarmente rilevante nei mesi estivi; rispetto allo stesso periodo del 2010 è diminuita di circa tre punti percentuali. L’incremento congiunturale è stato particolarmente marcato nel Mezzogiorno (67,3 per cento, da 59,9) e nel Nord Ovest (75,3 per cento, da 67,0).

Incarichi a vendere

Nel quarto trimestre del 2011 il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione rispetto al periodo precedente delle giacenze di incarichi a vendere è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al sondaggio di ottobre, a 27,9 punti percentuali. Circa le acquisizioni di nuovi incarichi, il saldo tra i giudizi di aumento e quelli di diminuzione si è ridotto a 10,3 punti percentuali (da 15,1 nella rilevazione precedente), in connessione soprattutto con gli andamenti osservati nelle aree non urbane.

In merito alle cause prevalenti di cessazione degli incarichi, è aumentata sensibilmente la percentuale di operatori che riporta difficoltà nel reperimento del mutuo da parte dei potenziali acquirenti (62,3 per cento contro 55,3 nell’inchiesta di ottobre); rimane intorno ai due terzi, anche se in lieve diminuzione rispetto allo scorso trimestre (64,2 per cento, contro 65,7 nella rilevazione di ottobre) la quota di agenzie che segnalano l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati.

Trattative e tempi di vendita

Nel quarto trimestre del 2011 il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali si è ampliato, al 13,7 per cento (12,5 nella precedente indagine), principalmente per effetto della variazione riscontrata nelle aree urbane (13,8 per cento, dal 12,3). Il tempo medio di completamento dell’incarico si è allungato, a 7,6 mesi (7,1 nel sondaggio di ottobre).

Modalità di finanziamento degli acquisti

La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario ha continuato a scendere, collocandosi al 63,7 per cento (da 67,1 nel terzo trimestre). Il calo ha riguardato soprattutto le aree urbane (63,9 per cento, da 72,3).

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie

Il saldo percentuale tra giudizi “favorevoli” e “sfavorevoli” sulle attese a breve termine circa le condizioni del mercato di riferimento è fortemente peggiorato, collocandosi a −45,7 punti (da −22,3 nella rilevazione precedente). Il saldo circa le attese dei nuovi incarichi a vendere, pur rimanendo positivo, è sceso a 11,2 punti, dopo il temporaneo rialzo nella scorsa rilevazione; si è intensificata la prevalenza di attese di calo dei prezzi nei prossimi mesi (68,0 per cento, da 50,8), insieme con una netta riduzione delle indicazioni di stazionarietà (31,1 per cento, da 47,4).

Le prospettive del mercato nazionale

La quota di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è salita al 61,0 per cento (dal 43,1 della rilevazione precedente). Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è pertanto ampliato, portandosi a −57,3 punti percentuali (−36,3 in ottobre). Si è ulteriormente accentuato anche il saldo negativo tra le attese di miglioramento e peggioramento del mercato nazionale per i prossimi due anni (10,0 punti percentuali; erano 3,5 nella rilevazione precedente).

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