Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 5 - 2013

La ripresa globale è debole e non generalizzata - Il quadro economico mondiale è ancora incerto. Miglioramenti sono visibili negli Stati Uniti e in Giappone, grazie anche al sostegno delle politiche monetarie. Nell'area dell'euro pesano ancora incertezze circa l'evoluzione della crisi del debito sovrano.

In Europa rimangono rischi significativi per la stabilità finanziaria - La crisi del sistema bancario a Cipro e l'incertezza politica in Italia hanno contribuito a interrompere il miglioramento delle condizioni finanziarie in Europa. Le ripercussioni sui mercati sono state tuttavia contenute dai progressi compiuti in più paesi nel processo di aggiustamento fiscale, dal cammino verso un sistema di vigilanza bancaria unico, dal perdurare degli effetti stabilizzanti dell'approvazione del programma Outright Monetary Transactions da parte della Banca centrale europea nel settembre dello scorso anno. Nelle settimane più recenti si è registrato un parziale rientro delle tensioni.

I principali rischi per la stabilità finanziaria, soprattutto nei paesi dell'area più esposti alla crisi del debito sovrano, sono connessi con la possibilità che la recessione sia prolungata da una spirale tra debolezza della domanda, rischio sovrano e fragilità delle banche. Vulnerabilità emergono anche in alcune economie che beneficiano di tassi di interesse sui titoli di Stato eccezionalmente ridotti, in presenza di disavanzi pubblici ancora elevati, di un alto indebitamento privato, della debolezza del settore immobiliare e dell'occupazione. Sui mercati internazionali dei capitali i premi per il rischio sulle emissioni di aziende private sono scesi a livelli storicamente contenuti, destando timori di una correzione.

In Italia prosegue la recessione; migliorano i saldi di finanza pubblica - In Italia i rischi per la stabilità finanziaria sono connessi con la contrazione dell'attività economica. Segnali positivi derivano dai progressi conseguiti nel campo della finanza pubblica - che rendono possibile l'abrogazione della Procedura per i disavanzi eccessivi da parte delle istituzioni europee - e dal miglioramento del saldo corrente della bilancia dei pagamenti, tornato positivo per la tenuta delle esportazioni, oltre che per il calo delle importazioni.

Il settore immobiliare registra un calo dei prezzi e delle compravendite. Sulle prospettive di breve periodo gravano la difficile fase congiunturale e le tensioni nell'offerta di mutui. I rischi per il sistema bancario sono riconducibili prevalentemente alle esposizioni verso le imprese di costruzione.

Le famiglie riducono le attività finanziarie e l'indebitamento - Il calo del reddito disponibile sta inducendo le famiglie a ridurre le attività finanziarie, comprese quelle sull'estero, e a contenere l'indebitamento. Ad alleviare le difficoltà finanziarie dei nuclei familiari indebitati contribuisce la diminuzione dell'onere per il servizio del debito, dovuta alla moratoria sui mutui, al calo dei tassi di interesse a breve termine (cui sono indicizzati oltre i due terzi dei mutui immobiliari) e alla diffusione di forme contrattuali flessibili, che consentono ai mutuatari di modificare l'importo della rata senza costi addizionali.

Peggiorano le condizioni delle imprese - La condizione delle imprese risente della fase ciclica negativa. Pesa l'accumulo di crediti commerciali nei confronti delle Amministrazioni pubbliche, oltre che la difficoltà di reperire finanziamenti. Benefici potranno derivare da una rapida attuazione del recente provvedimento sul pagamento di una prima parte dei debiti commerciali del settore pubblico.

L'offerta di credito è frenata dalla rischiosità dei debitori - Prosegue la contrazione del credito al settore privato. Vi contribuiscono sia il calo della domanda di prestiti sia l'intonazione restrittiva dell'offerta di finanziamenti da parte delle banche, a sua volta connessa soprattutto con la crescente rischiosità dei prenditori e con la persistente frammentazione dei mercati della raccolta all'ingrosso. Per le piccole imprese le tensioni finanziarie sono accentuate dalla difficoltà di accedere a fonti di finanziamento esterne alternative al credito bancario.

Il flusso di nuove sofferenze sui crediti è aumentato per le imprese, soprattutto nel settore delle costruzioni; per le famiglie esso è contenuto.

Le rettifiche su crediti deteriorati sono in aumento, anche per l'azione della Vigilanza - La Banca d'Italia ha intensificato l'azione di vigilanza, con ispezioni mirate a valutare l'adeguatezza delle politiche attuate dalle banche per fronteggiare il deterioramento dei prestiti. Il rafforzamento della qualità degli attivi bancari e l'aumento del tasso di copertura, espresso dal rapporto tra le rettifiche di valore e le partite deteriorate, sono necessari per preservare la fiducia degli investitori e continuare a garantire un adeguato flusso di credito a imprese e famiglie.

Il confronto internazionale tra i crediti deteriorati risente dei diversi criteri di classificazione - Se calcolati con criteri analoghi a quelli utilizzati da primari intermediari inter-nazionali, i prestiti deteriorati delle banche italiane in rapporto ai finanziamenti complessivi risulterebbero inferiori a quelli desumibili dai dati di bilancio. Il tasso di copertura dei crediti deteriorati sarebbe inoltre più elevato di quello che si riscontra nella media di un campione di grandi bancheeuropee, e crescente nel tempo.

Inoltre, nel confronto internazionale le banche italiane sono sfavorite dalla lentezza delle procedure di recupero dei crediti causata dai malfunzionamenti della giustizia civile, che allunga i tempi di permanenza negli attivi bancari dei prestiti in sofferenza e gonfia, a parità di altre condizioni, il peso delle sofferenze sui prestiti complessivi.

Cresce la raccolta al dettaglio, ma l'incertezza induce le banche a mantenere stabile il ricorso all'Eurosistema - La crescita della raccolta al dettaglio delle banche italiane conferisce stabilità alla provvista e riduce il funding gap. L'incertezza che continua a ostacolare l'accesso ai mercati all'ingrosso sta nondimeno inducendo gli intermediari a mantenere stabile il ricorso all'Eurosistema e ad aumentare le attività stanziabili.

Il rischio principale per la liquidità delle banche è costituito da un abbassamento del rating sovrano e dalla conseguente riduzione del valore delle attività stanziabili presso l'Eurosistema; la riduzione delle obbligazioni bancarie garantite dallo Stato sarà graduale nel tempo e avrà un effetto circoscritto.

Le perdite su crediti incidono sulla redditività delle banche e richiedono di contenere i costi - Le ingenti rettifiche e perdite su crediti comprimono la redditività delle banche, richiedendo azioni incisive nel contenimento dei costi. I bilanci di previsione dei principali gruppi indicano che nel 2013 la redditività resterebbe bassa.

La posizione patrimoniale delle banche continua a rafforzarsi - Il core tier 1 ratio dei principali gruppi è aumentato, al 10,5 per cento. I risultati preliminari delle prove di stress condotte di recente dal Fondo monetario internazionale indicano che il sistema bancario italiano nel suo complesso è adeguatamente capitalizzato e quindi in grado di resistere a shock avversi. Prosegue l'adeguamento ai nuovi requisiti patrimoniali di Basilea 3: tra le banche italiane partecipanti al monitoraggio promosso dal Comitato di Basilea, il fabbisogno di capitale che si avrebbe qualora la nuova normativa fosse già pienamente in vigore si è drasticamente ridotto negli ultimi due anni.

La condizione delle assicurazioni è in miglioramento - La redditività delle assicurazioni italiane è tornata su valori positivi, beneficiando delle plusvalenze sul portafoglio di titoli di Stato. Gli indici di solvibilità sono ampiamente superiori ai requisiti minimi. Il settore non risente in misura signi-ficativa del basso livello dei tassi di interesse, che sta invece destando preoccupa-zioni tra le compagnie dei paesi europei dove i rendimenti dei titoli di Stato si collocano su valori minimi storici.

Sui mercati monetari italiani i tassi di interesse sono allineati alla media dell'area - Le condizioni di liquidità dei mercati finanziari italiani sono in miglioramento. Nel comparto monetario il costo della raccolta è allineato alle condizioni preva-lenti nell'area dell'euro.

La liquidità del mercato dei titoli di Stato è migliorata - Il collocamento dei titoli pubblici continua a svolgersi con regolarità, in linea con il programma di emissione del Tesoro. È ripresa l'offerta periodica di titoli con durata superiore a dieci anni. I rendimenti all'emissione sono tornati a scendere in aprile. I dati più recenti segnalano consistenti afflussi di capitale in Italia, suggerendo che gli acquisti di titoli pubblici da parte di investitori esteri starebbero proseguendo.

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