Rapporto sulla convergenza BCE - 2004

Nel Rapporto sulla convergenza predisposto quest’anno in applicazione dell’articolo 122, paragrafo 2, del Trattato che istituisce la Comunità europea (il Trattato), la Banca centrale europea (BCE) utilizza lo schema di valutazione applicato nei Rapporti sulla convergenza prodotti dall’Istituto monetario europeo (IME) nel marzo 1998 e dalla BCE nel maggio 2000 e 2002, per esaminare, con riferimento a undici Stati membri dell’Unione europea (UE) non appartenenti all’area dell’euro (Stati membri con deroga), se sia stato conseguito un grado elevato di convergenza sostenibile e per valutare il rispetto da parte delle banche centrali nazionali (BCN) dei requisiti legali richiesti per diventare parte integrante dell'Eurosistema.

Gli Stati membri esaminati nel Rapporto di quest’anno sono: Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta , Polonia, Slovenia, Slovacchia e Svezia.

Dopo l’introduzione dell’euro, avvenuta il 1° gennaio 1999 in undici Stati membri dell’UE e il 1° gennaio 2001 in Grecia, e in seguito all’allargamento dell’UE a dieci nuovi  paesi il 1° maggio 2004, sono tredici gli Stati membri che non partecipano ancora pienamente all’Unione economica e monetaria (UEM). Due di questi, la Danimarca e il Regno Unito, godono di uno status speciale, sancito dai protocolli rilevanti al riguardo e allegati al Trattato, in virtù dei quali questi paesi hanno notificato che non avrebbero partecipato alla Terza fase dell’UEM, iniziata il 1° gennaio 1999. Di conseguenza, eventuali rapporti sulla convergenza per questi Stati membri devono essere predisposti solo se essi lo richiedono. Non essendo stata avanzata alcuna richiesta in tal senso, essi non sono inclusi nel Rapporto di quest’anno. [...]

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