N. 76 - Profili giuridici della politica macroprudenziale negli Stati Uniti e nell’Unione Europea

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di Giuseppe Napoletanogiugno 2014

Lo scritto descrive il quadro giuridico per la definizione e l'esercizio della politica macroprudenziale nell'Unione Europea, come stabilito a seguito della crisi finanziaria del 2007-2009 e modificato con la crisi dell'euro iniziata nel 2011, alla luce delle riforme introdotte dal Dodd-Frank Act negli Stati Uniti.

Il Quaderno evidenzia le più importanti questioni affrontate nella creazione di un quadro giuridico per la vigilanza macroprudenziale nonché le principali correnti di pensiero. Esso si sofferma sugli aspetti istituzionali, legislativi e regolamentari della vigilanza macroprudenziale, concepita quale tecnica relativamente nuova per affrontare il rischio sistemico. La definizione del quadro macroprudenziale ha implicato un trasferimento di poteri a livello federale, quale risposta delle istituzioni alla sfida globale proveniente dal rischio sistemico, nonché la definizione del ruolo della politica macroprudenziale nell'ambito del mandato delle banche centrali.

Lo scritto prima tratteggia le caratteristiche essenziali della politica macroprudenziale per poi evidenziare come la necessità di creare una cornice giuridica che ne permettesse l'esercizio sia emersa nella crisi finanziaria del 2007-2009.

Il Dodd-Frank Act negli Stati Uniti ha tracciato le linee direttrici propedeutiche all'azione macroprudenziale: dalla creazione di un organismo pubblico apposito e sostenuto da un centro statistico, all'identificazione delle principali aree d'intervento da parte del nuovo organismo, fino a più ampie riforme strutturali necessarie per evitare il ripetersi di fallimenti del mercato.

L'Unione Europea ha creato la propria rete di vigilanza (il Sistema europeo di vigilanza finanziaria - SEVIF), costituendo tre Autorità europee di vigilanza e il Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS). Il CERS è controllato dalle banche centrali della UE, con competenze estese all'intero sistema finanziario di tutta l'Unione europea; esercita la supervisione sul rischio sistemico e adotta segnalazioni e raccomandazioni indirizzate alle autorità competenti nell'Unione. La supervisione del CERS si integra con le competenze normative e di vigilanza delle tre Autorità europee di vigilanza, creando in tal modo un ampio sistema di controlli.

Il CERS si è attivato per accrescere la sensibilità verso l'approccio macroprudenziale, anche sollecitando la creazione di un più completo ed efficace quadro macroprudenziale: a tale scopo ha indicato le caratteristiche proprie del mandato delle autorità macroprudenziali nazionali, chiamate a contrastare il rischio sistemico a livello nazionale, e ha identificato alcuni strumenti macroprudenziali essenziali.

La crisi dell'euro ha evidenziato l'urgenza di elevare la vigilanza contro l'instabilità finanziaria nell'area dell'euro; la risposta è stata la costituzione del Meccanismo di vigilanza unico, imperniato sulla Banca centrale europea, e l'assegnazione alla medesima di poteri macroprudenziali sul settore bancario paralleli a quelli nazionali. Considerato che il Meccanismo è destinato a operare inizialmente solo nell'area dell'euro, lo scritto ne esamina le interazioni con il CERS.