La ricerca ha per oggetto l’esame di una delle innovazioni più significative contenute nella recente riforma del diritto societario: la possibilità per le società per azioni di costituire patrimoni destinati allo svolgimento di uno specifico affare. L’approfondimento condotto si articola in due parti. La prima esamina la ratio economica sottesa alle varie tecniche di separazione patrimoniale con l’obiettivo di individuare le opzioni in astratto disponibili e valutarle in termini di efficienza relativa. L’interesse per un simile approccio discende anche dalla singolare scelta di introdurre due distinte fattispecie di patrimoni destinati: il “patrimonio destinato”, propriamente detto, e il “finanziamento destinato”. La seconda parte si sofferma sui profili più strettamente normativi con l’intento di chiarire la genesi e la portata dei due modelli, individuarne i principali profili critici e pervenire ad una valutazione di sintesi sulla “bontà” dell’intervento riformatore. Il carattere inedito delle fattispecie e alcune incertezze su specifici aspetti disciplinari non rendono agevole pronosticare forme e intensità di utilizzo dei nuovi istituti, la cui “appetibilità” dipende anche dall’eventuale emanazione di disposizioni ad hoc in materia fallimentare idonee a garantire la “tenuta” dei modelli in caso di esito patologico delle iniziative.
N. 57 - I patrimoni destinati in una prospettiva di analisi giuseconomica
Testo della pubblicazione
- N. 57 - I patrimoni destinati in una prospettiva di analisi giuseconomica pdf 594.9 KB Data pubblicazione: 01 giugno 2004