N. 51 - Garanzia non possessoria e controllo della crisi di impresa: la floating charge e l’administrative receivership

Il tema delle garanzie costituisce da tempo motivo di interesse, nella convinzione che esse svolgano un ruolo importante nelle decisioni di affidamento e che un sistema moderno di garanzie sui beni dell’impresa possa facilitare la concessione del credito, stimolando così la crescita dell’economia. L’attenzione al tema ha portato all’introduzione nell’ordinamento italiano del privilegio speciale sui beni mobili non iscritti nei pubblici registri a garanzia di finanziamenti a medio e lungo termine concessi dalle banche alle imprese e del pegno rotativo su strumenti finanziari dematerializzati, che possono essere ricondotti all’ampius genus delle garanzie generali non possessorie sui beni dell’impresa il cui esempio più significativo è la floating charge inglese, che è garanzia sull’azienda sociale nel suo complesso.

Il presente studio si occupa di questo istituto e dell’administrative receivership, una procedura di crisi “informale” ad esso collegata, dedicando particolare attenzione all’esposizione dei numerosi problemi applicativi - sia di diritto inglese che di diritto internazionale privato - ed alla casistica giurisprudenziale. Viene inoltre curata la prospettiva storica (importante per comprendere istituti di ordinamenti a matrice consuetudinaria) e sono effettuati alcuni raffronti con il diritto statunitense, con quello degli altri paesi del Commonwealth nonché con l’ordinamento italiano e con altri sistemi di diritto continentale.

Le esigenze della globalizzazione, che permeano il mondo degli affari, non si conciliano agevolmente con le peculiarità dei singoli ordinamenti nazionali in settori del diritto commerciale (garanzie, procedure di crisi) tradizionalmente fra i più restii all’armonizzazione. Lo scenario che risulta dalla ricerca è caratterizzato da una continua tensione fra queste opposte forze, con una tendenza della comunità imprenditoriale ad utilizzare quegli istituti informali che, come l’administrative receivership, non abbisognano di un riconoscimento da parte delle autorità dei singoli ordinamenti nazionali, in quanto possono varcare i confini nazionali tramite i meccanismi “gerarchici” (da casa madre a filiale) o del controllo societario (da capogruppo a partecipata).