N. 376 - Principio di sussidiarietà e istanze centripete: 14 anni di applicazione del nuovo Titolo V

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di Cristina Giorgiantoniomarzo 2017

Con la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 è stata realizzata una profonda revisione dell’assetto costituzionale secondo un orientamento federalista, che ha determinato – tra le altre cose – un ampio trasferimento di competenze legislative alle Regioni.

Il lavoro analizza il riparto di competenze legislative all’epoca introdotto alla luce di due direttrici: la coerenza con le indicazioni provenienti dalla letteratura economica e gli effetti sulla funzionalità del sistema istituzionale. Le modifiche varate nel 2001, in alcuni casi, non appaiono riflettere criteri di efficienza. Quanto ai riflessi sul funzionamento del sistema, sebbene la riforma del Titolo V non sembri avere avuto un impatto sulla quantità di leggi prodotte a livello regionale, si osserva un consistente aumento del contenzioso tra Stato e Regioni di fronte alla Corte Costituzionale, che testimonia difficoltà di funzionamento degli interventi realizzati, confusione di poteri e di responsabilità.

Complessivamente si registra, inoltre, la tendenza della Corte Costituzionale a circoscrivere l’esercizio della potestà legislativa regionale per assicurare una disciplina uniforme e livelli di tutela omogenei sull’intero territorio nazionale.

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