Nel 2015 i prestiti bancari sono cresciuti per le imprese di maggiore dimensione mentre hanno continuato a contrarsi per quelle più piccole; questo divario si osserva anche per le aziende appartenenti allo stesso settore di attività economica o con condizioni di bilancio simili. Stime econometriche confermano che, a parità di numerose caratteristiche di impresa (redditività, liquidità, dinamica del fatturato, spesa per investimenti, settore di attività economica e area geografica), il credito si è ridotto soprattutto per le microimprese e per le aziende più rischiose. La maggiore fragilità finanziaria delle microimprese, dovuta in particolare al più elevato indebitamento, spiega oltre il 70 per cento della differenza nel tasso di variazione dei prestiti con le grandi aziende e circa il 40 di quello con le imprese di piccola e media dimensione. Una parte non trascurabile di tali divari non è spiegata dalle caratteristiche aziendali considerate nell’analisi; ciò potrebbe riflettere fattori di offerta connessi con una minore propensione di alcune banche a finanziare imprese di piccola dimensione.
N. 371 - Fragilità finanziaria delle imprese e allocazione del credito
Testo della pubblicazione
- N. 371 - Fragilità finanziaria delle imprese e allocazione del credito pdf 768.9 KB Data pubblicazione: 08 febbraio 2017