Il lavoro confronta due indicatori di vulnerabilità finanziaria delle famiglie usando l’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane della Banca d’Italia (2008-2014). In base al primo indicatore, una famiglia è considerata vulnerabile se il rapporto fra il servizio del debito e il reddito supera il 30 per cento e il reddito è inferiore al valore mediano della popolazione. In base al secondo indicatore, una famiglia è definita vulnerabile se la somma del suo reddito e delle attività finanziarie liquide è insufficiente a coprire le rate del debito e le spese minime di consumo per quattro mesi. I due indicatori, sebbene forniscano informazioni simili sulla quota di famiglie vulnerabili, catturano aspetti diversi della fragilità del settore: i nuclei vulnerabili in base al primo indicatore hanno, in media, reddito e debito più alto e maggiori attività liquide di quelli individuati in base al secondo. Inoltre, se da un lato il primo indicatore mostra una correlazione più elevata fra le famiglie vulnerabili e quelle in arretrato, dall’altro esso è caratterizzato da una minore discrezionalità nel calcolo di alcuni dei suoi componenti ed è per questo più adatto nei confronti internazionali.
N. 369 - Indicatori di vulnerabilità finanziaria: evidenze a livello microeconomico sulle famiglie italiane
Testo della pubblicazione
- N. 369 - Indicatori di vulnerabilità finanziaria: evidenze a livello microeconomico sulle famiglie italiane (testo in inglese) pdf 3.6 MB Data pubblicazione: 03 gennaio 2017