N. 310 - Incentivi e valutazione dei dirigenti pubblici in Italia

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di Roberta Occhilupo e Lucia Rizzicafebbraio 2016

Il lavoro analizza la struttura attuale e l’evoluzione normativa più recente del sistema di incentivi per i dirigenti pubblici italiani. Alla luce delle principali indicazioni della teoria economica, si individuano le principali criticità del disegno di un sistema di incentivi ottimale: la molteplicità dei rapporti di agenzia in cui si pongono i dirigenti pubblici, la difficoltà di osservare e misurare l’output prodotto e la modesta autonomia gestionale imposta dalla legge al fine di tutelare il benessere collettivo.

Sotto questi tre profili si analizzano le riforme della dirigenza pubblica adottate in Italia dagli anni novanta a oggi e se ne valuta l’efficacia attraverso un’analisi empirica delle retribuzioni di risultato relative al 2012.

L’esercizio econometrico rivela un sostanziale appiattimento dei premi erogati, il cui ammontare risulta influenzato solamente dall’età del dirigente e non da altre caratteristiche individuali, quali l’esperienza lavorativa in altri settori o il possesso di specifiche competenze. Si argomenta quindi che l’inefficacia dell’attuale sistema di valutazione e premiale dei dirigenti sarebbe ascrivibile principalmente a regole che sono applicate in maniera indifferenziata in tutte le organizzazioni, a una carente programmazione degli obiettivi strategici e operativi e alla insufficiente autonomia gestionale e organizzativa riconosciuta ai dirigenti.

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