Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita - marzo 2013, n. 19Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Al sondaggio hanno partecipato 834 imprese con almeno 50 addetti, di cui 412 dell’industria in senso stretto e 422 dei servizi; a partire dalla scorsa edizione, viene condotta al contempo una indagine sulle imprese del settore delle costruzioni con almeno 50 addetti che, in questa rilevazione, ha interessato 196 unità.

I principali risultati

Aspettative di inflazione in Italia e variazione dei prezzi di vendita delle imprese

È proseguita in marzo la revisione al ribasso delle attese a sei mesi sulla dinamica dei prezzi al consumo (al 2,4 per cento, dal 2,7 nell’inchiesta di dicembre), in linea con il rallentamento dell’inflazione effettiva nei primi mesi del 2013. Anche le aspettative a uno e due anni sono state riviste al ribasso (su entrambi gli orizzonti al 2,4 per cento, dal 2,7).

Le imprese dichiarano un aumento dei propri prezzi di vendita negli ultimi dodici mesi pari allo 0,6 per cento, oltre un punto percentuale in meno rispetto alle attese espresse nell’inchiesta di un anno prima. Per i prossimi dodici mesi, gli operatori prevedono una revisione assai modesta dei listini, pari allo 0,4 per cento; nelle valutazioni delle imprese l’intensità delle pressioni provenienti dai costi di produzione è rimasta pressoché invariata rispetto all’inchiesta precedente così come l’azione di contenimento proveniente dalla debolezza della domanda.

Valutazioni sulla situazione economica generale

Con riferimento al primo trimestre del 2013 le imprese hanno riportato giudizi ancora negativi sull’evoluzione della situazione economica generale rispetto al periodo precedente. Il saldo negativo fra valutazioni di miglioramento e di peggioramento dello scenario corrente si è fortemente ampliato (a -68,5 punti percentuali da -53,7 nella rilevazione di dicembre), tornando sui livelli dello scorso giugno; la quota di imprese che esprime giudizi positivi è ora inferiore all’1 per cento. In particolare, il pessimismo si è acuito fra le aziende del comparto dei servizi. La probabilità media attribuita al miglioramento della situazione economica nei prossimi tre mesi rimane sui bassi livelli dell’indagine precedente; tra le imprese maggiormente orientate all’export cresce la quota di quelle che riporta una probabilità nulla di miglioramento.

Evoluzione della domanda

Aumenta la quota di operatori che valuta negativamente l’andamento della domanda dei propri prodotti nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente: il saldo fra giudizi positivi e negativi è pari a -33 punti percentuali (-30,2 punti nell’indagine di dicembre); il deterioramento è stato superiore tra le imprese esportatrici. Emergono opinioni moderatamente meno pessimistiche sulle prospettive della domanda nel trimestre in corso: il saldo fra i giudizi di miglioramento e peggioramento è risultato pari a -11,9 punti percentuali, contro -17,2 nell’inchiesta precedente.

I giudizi sull’andamento della domanda estera dei propri prodotti nel primo trimestre di quest’anno rispetto allo scorcio del 2012 sono più favorevoli, in particolare con riferimento alle imprese di maggiori dimensioni e a quelle localizzate nel nord. Le prospettive sul trimestre in corso registrano un marcato miglioramento, esteso a tutte le imprese.

Valutazioni delle condizioni operative delle imprese

Le attese a tre mesi sulle condizioni operative delle imprese rimangono orientate al pessimismo. Il saldo fra le risposte di miglioramento e di peggioramento si è portato a -39 punti percentuali, in sostanziale stabilità rispetto al dato registrato a dicembre; solo il 3,4 per cento degli operatori anticipa condizioni più favorevoli. Le aspettative formulate dalle aziende operanti nel settore dei servizi hanno subito un deterioramento più accentuato. Si attenua l’influenza negativa della domanda e delle condizioni di credito sul contesto operativo.

In una prospettiva di più lungo periodo (prossimi tre anni) le valutazioni sono più ottimistiche. Rispetto alla scorsa indagine, è aumentata l’incidenza delle imprese che indicano un miglioramento dello scenario in cui si troveranno a operare (57,1 per cento contro 53,8 in dicembre), in misura superiore tra quelle localizzate nel nord ovest e al centro.

Condizioni per l’investimento

L’attività di investimento risulta nel complesso ancora assai debole. Il saldo percentuale tra le risposte che indicano un miglioramento delle condizioni per investire nel primo trimestre del 2013 e quelle che ne segnalano un peggioramento ha registrato un nuovo calo (a -47,3 punti percentuali, da -37,0 nell’inchiesta di dicembre), riportandosi sui bassi livelli osservati lo scorso giugno.

Anche le prospettive sulla spesa per investimenti nel complesso del 2013 si sono deteriorate; la quota di imprese che ne prevede una diminuzione rispetto allo scorso anno supera di circa 19 punti percentuali (14 punti nella precedente indagine) quella che ne prefigura un aumento. L’esito negativo riflette in particolare l’aggravarsi dei giudizi formulati dalle aziende del settore dei servizi, dove il saldo fra le risposte di aumento e di diminuzione è peggiorato di 8 punti percentuali rispetto al dato registrato a dicembre.

La dinamica della spesa per investimenti delineata fra il primo semestre del 2013 e l’ultimo del 2012 si conferma debole, in linea con quanto emerso nella rilevazione dello scorso dicembre.

Condizioni di liquidità e accesso al credito

Le attese delle imprese sulla posizione di liquidità nei prossimi tre mesi sono divenute leggermente meno sfavorevoli rispetto a quanto segnalato nell’indagine di dicembre: la quota di coloro secondo cui tale posizione sarà insufficiente è scesa al 27,2 per cento (dal 28,6), mentre è rimasta intorno al 12 quella delle aziende che la giudica più che sufficiente. Il quadro permane relativamente migliore per le imprese di maggiore dimensione.

Le condizioni di accesso al credito rimangono difficoltose. La quota di imprese che ne segnalano un peggioramento si è attestata al 28,8 per cento, in lieve diminuzione rispetto al 30,5 per cento dell’inchiesta di dicembre.

Dinamica dell’occupazione

Emergono, nel complesso, attese meno negative sulla dinamica dell’occupazione nel breve termine: la quota di imprese che stimano un più elevato numero di addetti nei prossimi tre mesi è salita al 9,6 (dal 7,4 nella precedente rilevazione); quella delle aziende che prefigurano un numero più basso di occupati è scesa al 23,6 (dal 30,7).

Le imprese delle costruzioni

I giudizi delle imprese operanti nel comparto delle costruzioni sulla situazione economica generale del Paese sono più sfavorevoli di quelli delle aziende dell’industria e dei servizi: circa il 76 per cento degli operatori del settore riporta un peggioramento delle condizioni economiche a fronte di meno dell’1 per cento che ne segnala un miglioramento; la probabilità assegnata a uno scenario più favorevole nei prossimi tre mesi è trascurabile.

Le imprese delle costruzioni valutano assai negativamente l’andamento della domanda totale dei propri lavori negli scorsi tre mesi. Per quasi il 50 per cento delle aziende essa è diminuita, risultando in aumento solo per il 7,3 per cento. Le prospettive a breve termine (trimestre in corso) sono meno negative: il saldo tra giudizi di aumento e di diminuzione è pari a -20 punti percentuali; tale saldo si riduce a -7,1 punti nel caso delle imprese che realizzano oltre un terzo del proprio fatturato nel comparto residenziale.

Prevale il pessimismo anche rispetto alle attese a tre mesi sulle condizioni economiche in cui operano le imprese, in peggioramento per il 47,6 per cento degli operatori a fronte del 2,8 per cento che ne anticipa una evoluzione più favorevole. Nei prossimi tre anni il 56,3 per cento delle imprese delle costruzioni si attende condizioni operative migliori a fronte del 23,5 che ne anticipa un peggioramento.

Rispetto a dicembre è aumentata la quota di imprese che riporta un deterioramento delle condizioni per l’investimento (al 57,6 per cento; inoltre prevalgono nettamente le attese di una riduzione dell’accumulazione nell’anno in corso rispetto al 2012.

Le imprese delle costruzioni anticipano una flessione degli addetti nei prossimi tre mesi superiore a quanto atteso dalle aziende operanti nell’industria in senso stretto e nei servizi.

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