Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita - dicembre 2012, n. 2Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Dal 4 al 19 dicembre 2012 si sono svolte le interviste dell’indagine trimestrale Banca d'Italia – Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita. Hanno partecipato 782 imprese con almeno 50 addetti, di cui 419 operanti nell’industria in senso stretto e 363 nel settore dei servizi.

I principali risultati

Aspettative di inflazione in Italia e variazione dei prezzi di vendita delle imprese

Le attese a sei mesi sull’inflazione al consumo sono state riviste nettamente al ribasso rispetto alla rilevazione di settembre (al 2,7 per cento, dal 3,3), in linea con la decelerazione deiprezzi registrata negli ultimi mesi dell’anno. Anche quelle a uno e a due anni si sono ridotte (al 2,7 per cento; nelle precedenti quattro rilevazioni si erano collocate sopra il 3), sebbene continuino a collocarsi su un livello superiore alle valutazioni degli analisti professionali. In dicembre il ritmo di crescita sui dodici mesi dei prezzi al consumo è stato del 2,6 per cento, inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto a quanto atteso dagli operatori nell’inchiesta di un anno prima.

Le imprese riferiscono che i loro prezzi di vendita sono aumentati dello 0,9 per cento negli ultimi dodici mesi, circa la metà rispetto alle previsioni formulate nell’inchiesta di un anno prima; rincari moderatamente più elevati si sono registrati tra le aziende di maggiori dimensioni (1,2 per cento). Le attese degli imprenditori circa la revisione dei propri listini nei prossimi dodici mesi sono state riviste al ribasso, allo 0,8 per cento dall’1,3 nel sondaggio di settembre. Tra i fattori che influenzeranno la dinamica dei prezzi, si è ridotta l’importanza assegnata ai corsi delle materie prime e al costo del lavoro; la moderazione esercitata dalla variazione della domanda è risultata più marcata che nelle indagini precedenti.

Valutazioni sulla situazione economica generale

Nello scorcio del 2012 è aumentato nuovamente il pessimismo degli operatori sulla situazione economica generale dopo l’attenuazione regi strata in settembre. La quota di imprese che ha segnalato un miglioramento congiunturale si è quasi dimezzata (al 3,8 per cento) rispetto all’indagine precedente, mentre è salita al 57,5 per cento (dal 50,6) l’incidenza di quelle che hanno riportato un peggioramento; tale quota era risultata pari al 70 per cento lo scorso giugno. Il saldo tra giudizi positivi e negativi è meno sfavorevole per le aziende del Meridione e soprattutto per quelle di grandi dimensioni. La quota di imprese che attribuisce probabilità nulla al verificarsi di un miglioramento della situazione economica generale nei prossimi tre mesi è aumentata al 59,8 per cento (dal 52,3); tale aumento è stato inferiore per le aziende maggiormente orientate all’esportazione.

Evoluzione della domanda

I giudizi sull’andamento della domanda per i propri prodotti negli ultimi tre mesi sono diventati leggermente più sfavorevoli: il saldo negativo tra le risposte di aumento e diminuzione è ora pari a 30,2 punti percentuali, da 27,6 dell’inchiesta di settembre; un minor pessimismo caratterizza le attese sul trimestre in corso (-17,2 punti percentuali).

Le valutazioni sulla domanda per i propri prodotti proveniente dall’estero restano favorevoli seppur in ridimensionamento rispetto a settembre: circa il 25 per cento delle aziende esportatrici ne segnala un incremento nell’ultimo trimestre (contro il 32,1 nell’inchiesta precedente), quasi 5 punti percentuali in più di quante ne hanno riportato una riduzione (tale saldo era pari a quasi 10 punti in settembre). Per i prossimi tre mesi le imprese esportatrici continuano ad attendersi un apporto positivo delle vendite all’estero: il 27 per cento di esse ne anticipa infatti un aumento, contro il 14,7 che ne prefigura una flessione.

Valutazioni delle condizioni operative delle imprese

La percentuale di imprenditori che si attende un peggioramento delle condizioni operative nei prossimi tre mesi è lievemente aumentata rispetto all’inchiesta di settembre; il saldo negativo tra i giudizi di miglioramento e di peggioramento si è riportato sui livelli del giugno scorso (-38,0 punti percentuali). Tra i fattori che influenzeranno più sfavorevolmente il contesto operativo, le imprese segnalano, in maggior misura rispetto all’indagine precedente, le variazioni della domanda e delle condizioni del credito.

Sugli orizzonti più distanti (prossimi tre anni) è diminuita l’incidenza delle aziende che anticipano un miglioramento delle condizioni operative, al 53,8 per cento dal 61,0 nella precedente inchiesta. Giudizi più favorevoli sono stati espressi dalle imprese dell’industria e da quelle con almeno 200 addetti.

Condizioni per l’investimento

La percentuale di operatori che ritiene peggiorate le condizioni per investire nell’ultimo trimestre del 2012 è aumentata al 43,9 per cento, dal 37,5 di settembre; ne è derivato un peggioramento del saldo tra giudizi positivi e negativi, a -37,0 punti percentuali (da -31,6 in settembre).

Con riferimento alla spesa nominale per investimenti realizzata nel 2012, quasi il 40 per cento delle aziende ne segnala una riduzione rispetto all’anno precedente, il 23,1 un aumento. Le attese sul complesso del 2013 sono appena meno negative: la quota di imprese che programmano una riduzione degli investimenti è superiore di 14 punti percentuali a quella delle aziende che ne indicano un incremento. Il saldo relativo alle previsioni per il primo semestre 2013 è lievemente peggiore (-16 punti percentuali).

Condizioni di liquidità e accesso al credito

Le attese delle imprese sulla posizione di liquidità nei prossimi tre mesi sono lievemente più sfavorevoli rispetto all’indagine di settembre: è salita al 28,6 per cento (dal 24,8) la quota di coloro secondo cui tale posizione sarà insufficiente, mentre è rimasta intorno al 12 quella delle aziende che la giudica più che sufficiente. l quadro permane relativamente migliore per le imprese di maggiore dimensione.

È in aumento la quota di aziende che segnala condizioni di accesso al credito peggiorate nel quarto trimestre del 2012 (30,5 per cento, contro 26,1 nell’inchiesta di settembre); rimane trascurabile l’incidenza di coloro che indicano un miglioramento.

Dinamica dell’occupazione

Il 61,9 per cento delle aziende ritiene che il numero di addetti rimarrà invariato nei prossimi tre mesi. Si è ulteriormente ampliato il saldo negativo tra attese di aumento e diminuzione dell’occupazione (a -23,3 punti percentuali, da -18,2 in settembre); il divario risulta particolarmente pronunciato per le imprese di grandi dimensioni (-35,5 punti percentuali).

Le imprese delle costruzioni

I giudizi sulla situazione economica generale appaiono più sfavorevoli di quelli formulati dalle aziende dell’industria e dei servizi. Circa la metà degli operatori del settore riporta una diminuzione della  domanda negli ultimi tre mesi. Per il primo trimestre del 2013, oltre il 50 per cento delle aziende prefigura un peggioramento delle condizioni economiche in cui operano; il quadro migliorerebbe tuttavia nei prossimi tre anni.

Quasi la metà delle imprese delle costruzioni segnala un peggioramento delle condizioni per l’investimento nell’ultimo trimestre.

Una percentuale analoga indica che il numero dei propri addetti nei prossimi tre mesi resterà invariato, mentre oltre un terzo ne prefigura una riduzione.

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