Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita - marzo 2008, n. 28Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Fra il 3 e il 28 marzo 2008 si sono svolte le interviste dell’indagine trimestrale Banca d’Italia – Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita, riferita al mese di marzo 2008. Hanno partecipato 477 imprese con almeno 50 addetti, di cui 277 operanti nell’industria e 200 nei servizi.

I principali risultati

Aspettative di inflazione al consumo in Italia

L’inflazione attesa per i prossimi dodici mesi è pari al 3,3 per cento, in aumento rispetto al 2,6 per cento registrato nel dicembre del 2007. Nel mese di marzo 2008 il tasso di inflazione al consumo è stato del 3,6 per cento, 1,5 punti percentuali al di sopra delle attese espresse dalle imprese nel marzo 2007.

Valutazioni sulla situazione economica generale

I giudizi delle imprese sugli andamenti più recenti sono prevalentemente negativi: il 72,6 per cento delle imprese ritiene che la situazione economica generale dell’Italia sia peggiorata rispetto a tre mesi fa, il 26,1 la considera invariata, l’1,3 per cento migliorata. Il saldo tra giudizi positivi e negativi si è molto ampliato rispetto al trimestre precedente, passando dal -47,6 al -71,3 per cento. Il fenomeno si presenta relativamente omogeneo sia tra settori sia tra aree geografiche.

Il 56,7 per cento delle imprese ritiene che la probabilità di miglioramento della situazione economica nei prossimi tre mesi sia nulla (era il 44,4 per cento nello scorso dicembre). Solo il 12,6 per cento attribuisce a questa ipotesi più di una possibilità su quattro. Le valutazioni ottimiste sono relativamente più diffuse presso le grandi imprese, nel Nord ovest, al Centro e nel settore dei servizi.

Condizioni economiche in cui operano le imprese

Il 53,3 per cento delle imprese si attende condizioni invariate nei prossimi tre mesi; la quota che si aspetta un miglioramento è considerevolmente inferiore a quella che si aspetta un peggioramento (10,1 contro 36,6 per cento). Anche in questo caso il divario si è ampliato rispetto alla precedente rilevazione, passando da -21,2 a -26,5 punti percentuali.

Ad influenzare negativamente le prospettive delle imprese è soprattutto la dinamica attesa del costo delle materie prime; seguono, con minore intensità, gli sviluppi del costo del lavoro e quelli delle condizioni di accesso al credito.

Le previsioni a tre anni relative alle condizioni economiche in cui opereranno le imprese rimangono più frequentemente positive: il 38,4 per cento delle imprese si attende un miglioramento, il 26,8 per cento un peggioramento. Il saldo tra giudizi positivi e negativi si è tuttavia ridotto rispetto al dicembre del 2007, passando da 18 a 11,6 punti percentuali.

Condizioni per l’investimento

Il 47,5 per cento delle imprese valuta che le condizioni per investire siano peggiorate rispetto a tre mesi fa; il 48,1 per cento le giudica invariate; il restante 4,4 per cento stima invece che siano migliori. Il quadro appare deteriorato in confronto alla scorsa rilevazione, in occasione della quale si registravano rispettivamente il 37,4, il 56,5 e il 6,1 per cento.

Condizioni di accesso al credito

Il 19,1 per cento delle imprese ritiene che le condizioni di accesso al credito siano peggiorate rispetto allo scorso trimestre; solo il 3,5 le considera migliorate. Il divario tra giudizi positivi e negativi è particolarmente ampio per le imprese meridionali (-32,4 punti percentuali), più contenuto per quelle del Nord ovest (-12,1).

Le imprese che formulano il proprio giudizio a seguito di richieste di nuove linee di credito o di espansione delle linee già esistenti segnalano più frequentemente sia peggioramenti rispetto al passato (39,8 per cento dei casi), sia miglioramenti (10,1 per cento). Il saldo tra giudizi di miglioramento e peggioramento per queste ultime imprese è quindi più marcato rispetto al totale del campione (-29,7 contro -15,6 per cento).

Nel valutare questi risultati occorre tuttavia tenere presente che solo il confronto nel tempo delle risposte fornite può consentire una valutazione affidabile degli andamenti di mercato. Tale confronto non è al momento possibile giacché la sezione sul credito compare per la prima volta nella presente rilevazione.

Dinamica dell’occupazione

La quota di imprese che prevede di aumentare l’occupazione totale nei prossimi tre mesi supera quella che ne attende una riduzione (rispettivamente 21,7 e 14,8 per cento). Il saldo tra previsioni al rialzo e al ribasso risulta lievemente ridotto rispetto allo scorso dicembre (6,9 contro 7,3 punti percentuali).

Variazione dei prezzi di vendita delle imprese

Le imprese in media hanno dichiarato un aumento dei propri prezzi di vendita del 2,2 per cento negli ultimi 12 mesi, 0,5 punti percentuali in più di quanto avevano previsto nel marzo 2007. Per il prossimo anno si attendono un rialzo dell’1,7 per cento, in linea con la scorsa rilevazione. Le imprese segnalano che le tensioni sui propri prezzi deriveranno principalmente dalla variazione dei prezzi delle materie prime, mentre le fluttuazioni della domanda e del costo del lavoro avrebbero un ruolo pressoché trascurabile.

Le imprese tendono a prevedere con regolarità che i propri prezzi aumenteranno meno dell’indice generale nel corso dei 12 mesi successivi: il differenziale relativo alle previsioni per marzo 2009 è di 1,6 punti percentuali. La differenza tra il tasso di inflazione annuo osservato a marzo 2008 e gli aumenti dei prezzi dichiarati dalle imprese sullo stesso orizzonte temporale è di 1,4 punti percentuali (in dicembre il corrispondente divario era 1,1 punti percentuali).

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