Indagine Sole 24 Ore-Banca d'Italia sulle aspettative di inflazione e crescita - settembre 2003

Il sondaggio ha riguardato un campione casuale di 527 imprese con almeno 50 addetti, estratto dagli archivi della CERVED. Le interviste sono state condotte dalla Poster S.r.l. tra l'1 e il 29 settembre.

Sintesi dei risultati

Inflazione al consumo

In Italia l'inflazione attesa è pari al 2,8 per cento, in lieve aumento rispetto alla precedente rilevazione (2,7 per cento). Nell’area dell’euro l'inflazione attesa nei prossimi dodici mesi si attesta al 2,1 per cento (lo stesso valore riscontrato nella rilevazione di giugno). Rispetto al secondo trimestre del 2003, il differenziale del tasso di inflazione atteso in Italia e nell'area dell'euro si è dunque ulteriormente ampliato di un decimo di punto percentuale. Le imprese di maggiori dimensioni presentano aspettative di un rialzo dei prezzi al consumo più contenute rispetto alla media.

Variazione dei prezzi di vendita delle imprese

L’aumento medio atteso dei prezzi delle imprese intervistate per i prossimi 12 mesi, pari all'1,5 per cento, risulta superiore al valore - particolarmente contenuto - registrato in giugno (0,3 per cento). Le imprese individuano tra i fattori alla base di un “modesto” rialzo dei prezzi (ossia con un punteggio medio inferiore ad 1) l'andamento del costo del lavoro e, in misura minore, quello dei prezzi delle materie prime.

Andamento dell'attività e del fatturato

Negli ultimi tre mesi, la metà delle imprese che hanno partecipato all'indagine non ha rilevato alcuna variazione nel proprio livello di attività (in particolare le unità localizzate al Centro, quelle operanti nei servizi non commerciali e quelle di grandi dimensioni). Il 32,3 per cento delle imprese intervistate ha visto accrescere l'attività complessiva (soprattutto le imprese operanti nel settore del commercio e quelle localizzate nel Nord est), mentre il 15,8 per cento ha subìto una contrazione (più accentuata per le imprese manifatturiere e per quelle nella classe di addetti 200-999). Per i prossimi tre mesi, il 52 per cento delle imprese si attende che il livello della propria attività aumenti, il 39,4 per cento che tale livello rimanga invariato e il rimanente 8,7 per cento che diminuisca. Le imprese localizzate al Centro e quelle di grandi dimensioni risultano più ottimiste circa l'andamento della propria attività. Il tasso di crescita atteso del fatturato per il 2003 risulta del 3,3 per cento in termini nominali, un valore inferiore a quello registrato nel secondo trimestre del 2003 (4,2 per cento). La crescita attesa del fatturato risulta più contenuta per le imprese nella classe di addetti 200-999, mentre appare più sostenuta per le imprese operanti nel commercio e per quelle localizzate nel Sud e Isole.

Intenzioni di investimento

Rispetto a tre mesi fa, la maggior parte delle imprese intervistate, in particolare quelle di grandi dimensioni, ha mantenuto invariati i propri piani di investimento (68,6 per cento). Fra le imprese che li hanno modificati prevale una lieve tendenza al rialzo (17,9 per cento), che ha caratterizzato in particolare le imprese del commercio. La decisione delle imprese di aumentare i propri investimenti, è determinata soprattutto da fattori tecnologici e dall'evoluzione della domanda. Al contrario, il contenimento dei piani di investimento viene imputato in particolare al deterioramento della domanda e alle difficoltà nel reperire le risorse finanziarie.

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