Indagine Sole 24 Ore-Banca d'Italia sulle aspettative di inflazione - giugno 2002

Il sondaggio ha riguardato un campione casuale di 471 imprese con almeno 50 addetti, estratto dagli archivi della CERVED. Le interviste sono state condotte dalla Poster S.r.l. tra il 10 giugno e il 30 giugno.

Sintesi dei risultati

Inflazione al consumo in Italia

Le aspettative d'inflazione nell’orizzonte a dodici mesi si attestano ad un valore di 2,5 per cento e rimangono invariate rispetto alla precedente rilevazione. Nell’orizzonte oltre i dodici mesi le attese sembrano invece in lieve diminuzione (2,4 per cento contro il 2,5 per cento della precedente rilevazione). Le imprese di maggiori dimensioni presentano aspettative di un rialzo dei prezzi al  consumo più contenute rispetto alla media.

Inflazione al consumo nell’area dell’euro

Le aspettative di inflazione nell’area dell’euro sono state riviste lievemente al ribasso: in entrambi gli orizzonti temporali, l'inflazione si attesterebbe al 2,4 per cento contro il 2,5 per cento osservato nella precedente rilevazione. Anche in questo caso, le imprese di maggiori dimensioni presentano aspettative più contenute rispetto alla media. Nell’orizzonte a dodici mesi, il differenziale di  inflazione atteso Italia-UEM risulta in leggero aumento. Rimangono invece allineate le aspettative oltre i dodici mesi.

Fattori che influenzano il tasso di inflazione al consumo in Italia

Come nella scorsa rilevazione nessun fattore in particolare sembra avere un impatto di rilievo sull'inflazione al consumo in Italia: per tutti il punteggio medio rimane in valore assoluto inferiore a 1 (“modesto”). Rispetto alla rilevazione di marzo 2002, cresce lievemente l’importanza relativa attribuita all’introduzione dell’euro e al costo del lavoro, mentre rimane invariata l’influenza del costo delle materie prime. Sembra invece annullarsi l’effetto esercitato dalle dinamiche della domanda.

Variazione dei prezzi di vendita e del fatturato delle imprese intervistate

L’aumento medio atteso dei prezzi praticati dalle imprese intervistate nei prossimi 12 mesi rimane sul livello della precedente rilevazione (1,6 per cento) e risulta inferiore al tasso di inflazione al consumo previsto per lo stesso periodo (2,5 per cento). Il tasso di crescita atteso del fatturato nel 2002 in termini nominali si attesta al 3,8 per cento, il valore più basso registrato dall'inizio della rilevazione (dicembre 1999). Le attese sulla crescita del fatturato risultano contenute soprattutto per le imprese localizzate nel Sud e nelle Isole (1,8 per cento).

Domanda monografica

La maggior parte delle imprese intervistate non ha di recente modificato i propri piani di investimento (67,1 per cento). Fra coloro che li hanno modificati, prevale una leggera tendenza al ribasso (19 per cento contro il 13,9 per cento). Le attese per il 2002 indicano comunque una crescita: circa metà delle imprese intervistate (il 48,4 per cento) prevede di aumentare i propri investimenti. Le previsioni più positive si registrano fra le imprese con almeno mille addetti (59,9 per cento), localizzate nel Centro Italia (79,1 per cento) o che operano nei servizi ad esclusione del Commercio - voce altri settori - (66 per cento). La maggioranza delle imprese che nel 2001 ha aumentato gli investimenti rispetto al 2000 ha intenzione di aumentare la propria spesa (57 per cento), mentre nel 20 per cento dei casi è prevista una riduzione. Fra le imprese che nel 2001 non hanno aumentato i propri investimenti prevale invece una tendenza a mantenerli costanti e/o a diminuirli.

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