Indagine sul costo dei conti correnti nel 2013

L’indagine annuale svolta dalla Banca d’Italia sull’onerosità dei conti correnti delle famiglie raccoglie informazioni sui costi effettivamente sostenuti, riportati negli estratti conto di un campione di conti detenuti presso banche operanti in Italia (incluso BancoPosta). L’indagine del 2014, avente a oggetto le spese sostenute nel 2013, presenta continuità con le precedenti edizioni, sia per quanto riguarda la metodologia di rilevazione adottata sia per i contenuti del questionario.

In aggiunta alle spese fisse e variabili di gestione conto, l’indagine ha rilevato le commissioni e gli interessi connessi con gli scoperti e gli affidamenti in conto corrente. È stato chiesto agli sportelli coinvolti di indicare, oltre ai costi effettivi, anche il profilo ISC (indicatore sintetico di costo) per ciascun conto incluso nella rilevazione, sulla base delle definizioni introdotte nel 2010 dalla normativa sulla trasparenza.

La rilevazione svolta nel 2014 ha riguardato 13.141 conti, il 6,7 per cento in più rispetto all’anno precedente; sono stati coinvolti 634 sportelli di 193 banche oltre a 48 dipendenze di BancoPosta (la precedente rilevazione ha riguardato nel complesso 639 sportelli di 200 banche oltre a 24 sportelli di BancoPosta).

Principali risultati

Nel 2013 la spesa media di gestione dei conti correnti, che include le spese fisse e variabili, si è attestata a 81,9 euro, 7 euro in meno rispetto all’anno precedente e 8,4 in meno rispetto al 2011.

La flessione è dovuta alla contrazione congiunta delle spese fisse e di quelle variabili; il calo di queste ultime è stato determinato dalla minore operatività (da 132,4 a 131 operazioni per anno) e dalle minori commissioni medie applicate sulle operazioni effettuate; a parità di operazioni il calo della spesa sarebbe stato di 5,6 euro.

L’ammontare delle spese fisse spiega gran parte della variabilità dei costi osservata tra i correntisti; l’onerosità complessiva è positivamente correlata all’anzianità dei conti, oltre che al numero di operazioni.

Il numero medio di operazioni è diminuito da 132,4 a 131 unità; il costo medio per operazione, al netto degli oneri sugli affidamenti e gli scoperti di conto, è diminuito da 1,8 a 1,7 euro.

La metà dei correntisti ha sostenuto una spesa inferiore a 66,3 euro (la mediana era 71,1 e 73,5 euro rispettivamente nel 2012 e nel 2011); anche lo scarto tra il primo e il terzo quartile risulta in diminuzione rispetto alle precedenti rilevazioni e pari a 77,4 euro (81,2 e 80,4 nel 2012 e nel 2011).

L’introduzione di nuovi parametri di computo degli oneri sugli scoperti e sulle aperture di credito in conto corrente - entrati a pieno regime da ottobre 2012 - non consente di confrontare le commissioni del 2013 con quelle dell’anno precedente. I dati, pur evidenziando ampie fasce di esenzione dal pagamento delle commissioni, mostrano che, laddove la frequenza degli sconfinamenti è elevata, l’onere gravante sulla clientela è significativo.

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