N. 44 - L'economia della SardegnaAggiornamento congiunturale

Nella prima parte del 2018 l'economia della Sardegna ha continuato a crescere moderatamente: l'espansione è stata sostenuta principalmente dalla domanda interna, in particolare dagli investimenti delle imprese, aumentati nel corso dell'anno.

La dinamica dell'attività nel settore industriale è rimasta nel complesso positiva e si è registrata una maggiore spesa per l'accumulazione di capitale da parte degli operatori del settore. Le indicazioni delle imprese, raccolte attraverso le indagini congiunturali della Banca d'Italia, segnalano un aumento dei livelli produttivi, seppur meno diffuso rispetto al 2017. Continua a essere debole il contributo della domanda estera rivolta verso le produzioni regionali. Anche nel comparto delle costruzioni è proseguita la fase moderatamente espansiva, che ha continuato a beneficiare dell'attività di rinnovo del patrimonio edilizio, sia pubblico sia privato; nel mercato immobiliare si è intensificata l'attività di compravendita delle abitazioni. Nei servizi, infine, alla contenuta crescita dei fatturati delle imprese del commercio si è accompagnata, nei primi sei mesi, una ulteriore espansione nei trasporti e nel turismo; in questo comparto la crescita si sarebbe tuttavia indebolita durante i mesi principali della stagione estiva.

L'occupazione regionale è tornata ad aumentare, dopo che era rimasta stazionaria l'anno precedente ed era calata nel 2016. È proseguita la crescita dell'occupazione alle dipendenze, soprattutto per la componente con contratti a termine, mentre ha continuato a flettere quella autonoma. Il saldo tra le assunzioni e le cessazioni dei lavoratori dipendenti nel settore privato si è mantenuto sui livelli positivi osservati l'anno precedente. Contestualmente è sceso il tasso di disoccupazione, rimanendo comunque su un livello superiore a quello medio nazionale.

I prestiti alla clientela residente in Sardegna hanno continuato ad aumentare in misura contenuta, trainati dall'accelerazione dei finanziamenti alle famiglie consumatrici. Il credito alle imprese ha risentito di alcune operazioni straordinarie nel settore manifatturiero, al netto delle quali si sarebbe osservata una sostanziale stabilità; hanno accelerato i finanziamenti alle imprese di dimensioni minori. È proseguito il miglioramento della qualità del credito misurata dall'indice di deterioramento netto; anche l'incidenza dei crediti deteriorati in rapporto al totale dei prestiti si è ridotta, pur mantenendosi su livelli elevati. Si è confermata la crescita dei conti correnti alle famiglie consumatrici e si è attenuata la contrazione dei depositi a scadenza.

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