N. 40 - L'economia della PugliaAggiornamento congiunturale

Nei primi nove mesi del 2018 la crescita dell'economia pugliese è proseguita a un ritmo contenuto. L'industria in senso stretto ha registrato un ulteriore aumento delle vendite che ha interessato la gran parte dei comparti produttivi e in modo più intenso l'alimentare. Il miglioramento della congiuntura ha favorito anche la crescita degli investimenti delle imprese industriali.

Nel settore delle costruzioni, che era risultato sostanzialmente stabile nel 2017, sono emersi deboli segnali di crescita, grazie all'andamento positivo sia del comparto residenziale sia di quello delle opere pubbliche.

L'attività economica nei servizi è nel complesso cresciuta, sebbene in modo contenuto e con andamenti differenziati all'interno del settore. In particolare, il comparto turistico ha mostrato un debole aumento delle presenze, attribuibile ai turisti stranieri; il comparto dei trasporti ha registrato un incremento del numero di passeggeri negli aeroporti e nei porti; il traffico di merci nei porti, invece, ha subìto un ulteriore calo. Permangono difficoltà nel commercio, soprattutto in quello al dettaglio.

La redditività aziendale per l'anno in corso è prevista in rafforzamento dalle imprese di tutti i principali settori di attività.

Nel primo semestre dell'anno l'occupazione in Puglia è cresciuta in misura più intensa rispetto alla media nazionale; permane tuttavia, rispetto ai livelli pre-crisi, un divario negativo, che invece è stato colmato a livello nazionale. L'aumento dell'occupazione in regione ha riguardato la componente femminile e quella dei lavoratori dipendenti, soprattutto con contratti a termine. Il positivo andamento del mercato del lavoro ha inoltre favorito un sensibile calo del tasso di disoccupazione e un minor ricorso alla Cassa integrazione guadagni.

Nel primo semestre del 2018 il credito in regione ha continuato a crescere. I prestiti alle famiglie sono aumentati, con riferimento sia ai mutui per l'acquisto di abitazioni sia al credito al consumo. L'incremento dei prestiti alle imprese, che ha riguardato anche le aziende di minore dimensione, è riconducibile soprattutto all'aumento della domanda di finanziamenti per gli investimenti e il circolante.

È proseguito il miglioramento della qualità del credito bancario: il tasso di deterioramento e il rapporto tra sofferenze e prestiti si sono ridotti rispetto alla fine del 2017.

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