N. 20 - L'economia della SardegnaRapporto annuale

L’attività economica in Sardegna è cresciuta a tassi modesti nel 2016, riflettendo principalmente il moderato consolidamento dei consumi, a fronte dell’ulteriore indebolimento delle esportazioni. Secondo le stime di Prometeia il prodotto interno lordo a prezzi costanti è aumentato dello 0,4 per cento in ragione d’anno; il valore rimane inferiore di quasi 11 punti percentuali rispetto a quello del 2007 (7 punti percentuali in meno il dato nazionale).

Le imprese

Nel settore industriale i segnali di miglioramento emersi nei due anni precedenti si sono indeboliti, anche per il minore impulso proveniente dalla domanda estera. Secondo le indagini della Banca d’Italia il fatturato delle imprese si è mantenuto complessivamente stabile e gli investimenti produttivi sono diminuiti. Per il 2017 gli operatori confermano in media una stazionarietà delle vendite e una ripresa dell’attività di accumulazione. Il comparto delle costruzioni ha fatto registrare un leggero arretramento, con una riduzione degli investimenti nelle nuove costruzioni, soprattutto quelli legati alla realizzazione di opere pubbliche. Si è invece mantenuto positivo il contributo della domanda privata per le ristrutturazioni di immobili residenziali. La dinamica dei servizi è risultata ancora favorevole: vi hanno contribuito l’ulteriore crescita delle attività turistiche e, nei trasporti, l’aumento del traffico dei passeggeri; i flussi delle merci sono diminuiti, rispecchiando la debolezza dell’attività di trasformazione industriale.

Il credito al settore produttivo si è stabilizzato, dopo la lieve crescita del 2015, soprattutto per il rallentamento dei prestiti alle aziende di maggiori dimensioni e al comparto manifatturiero; al contrario, si è registrata un’accelerazione dei finanziamenti alle imprese dei servizi, per le quali si è osservato un rafforzamento dell’attività di investimento.

Il mercato del lavoro

L’occupazione in regione è tornata a diminuire nel corso dell’anno, in particolare nell’industria e nelle costruzioni; solo nei servizi diversi dal commercio si è registrato un aumento del numero degli addetti. Si sono ridotte le assunzioni con contratti a tempo indeterminato, anche per il calo della decontribuzione dall’inizio dell’anno. La disoccupazione nel complesso è rimasta stabile, ma è aumentata quella di lunga durata, alla quale si associano in misura frequente lavori di qualità peggiore di quelli precedenti, una volta che si rientra nell’occupazione.

Le famiglie

All’inizio del 2016 i giudizi delle famiglie sarde sulla propria condizione economica sono leggermente peggiorati rispetto all’anno precedente, pur rimanendo in prevalenza positivi. I consumi hanno continuato ad aumentare gradualmente ed è proseguito con intensità moderata il recupero del mercato immobiliare, con una crescita delle compravendite di immobili residenziali e una sostanziale stabilizzazione dei prezzi di acquisto.

La domanda di prestiti è rimasta sostenuta, riflettendosi in un aumento del credito erogato sia per il finanziamento dei consumi sia per l’acquisto di abitazioni; alla dinamica hanno contribuito condizioni di offerta rimaste distese. I modesti rendimenti sulla raccolta a scadenza, associati a una preferenza della clientela per investimenti caratterizzati da maggiore liquidità e minor rischio, hanno continuato a favorire la crescita dei depositi in conto corrente.

Il mercato del credito

Il processo di ristrutturazione della rete fisica delle banche della regione è proseguito anche nel 2016, con una diminuzione del numero degli sportelli e di quello dei comuni bancati. Si è ulteriormente sviluppato l’utilizzo di canali alternativi di contatto con la clientela, in particolare l’internet banking. All’espansione moderata dei prestiti si è associato nel corso dell’anno un ulteriore miglioramento della qualità del credito bancario. In particolare si è ridotto il flusso dei nuovi crediti deteriorati del settore produttivo; le consistenze dei finanziamenti bancari deteriorati in rapporto ai prestiti totali si sono stabilizzate. Negli ultimi anni, successivamente all’aumento dei prestiti deteriorati nei bilanci delle banche, è aumentata la quota delle sofferenze cedute o stralciate per perdite dagli intermediari.

La finanza pubblica

Nella media del triennio 2013-2015 la spesa primaria delle Amministrazioni locali della Sardegna è leggermente diminuita: vi ha contribuito in prevalenza il contenimento degli oneri per il personale; quelli relativi al comparto sanitario hanno continuato ad aumentare, sebbene in misura contenuta. Alla riduzione delle spesa corrente si è contrapposto un aumento di quella in conto capitale, che incide per circa un sesto sul totale.

Anche le entrate correnti sono diminuite, in corrispondenza del contenimento della pressione fiscale locale e del calo dei trasferimenti agli enti territoriali della regione. In base ai dati dell’ultimo anno il debito delle amministrazioni locali della regione si è leggermente ridotto.

Testo della pubblicazione