N. 6 - L'economia del Friuli Venezia GiuliaRapporto annuale

Nel 2016 si è interrotta la stagnazione dell’attività economica registrata in Friuli Venezia Giulia nell’ultimo biennio; la crescita, moderata, è stata sostenuta dall’aumento della domanda interna e, in alcuni settori, dalla domanda estera.

Le imprese

Il settore manifatturiero regionale ha continuato a crescere debolmente, beneficiando sia della domanda estera sia di quella interna. La crescita dell’export, concentrata nella cantieristica, ha consentito di recuperare, in parte, la quota di mercato persa nella prima metà del decennio in corso; al netto di tale settore le vendite estere sono rimaste stabili. Nell’edilizia la produzione ha ristagnato. Nel terziario, il commercio al dettaglio ha beneficiato della crescita dei consumi e i settori legati al turismo hanno risentito favorevolmente dell’ulteriore aumento dei flussi turistici. Il mercato immobiliare ha mostrato segni di ripresa.

Gli investimenti delle imprese sono aumentati per il secondo anno consecutivo, favoriti dalla riduzione dei tassi di interesse e dai nuovi incentivi fiscali introdotti dal Governo. Per l’anno in corso gli imprenditori intervistati prevedono una stabilizzazione degli investimenti e dell’occupazione e una crescita del fatturato. Nell’ultimo triennio la redditività delle imprese è aumentata e ha continuato ad alimentare la capacità di autofinanziamento e la liquidità, con una conseguente attenuazione della domanda di credito.

Il rallentamento della domanda di credito e le condizioni di offerta ancora selettive si sono riflessi in un calo dei prestiti bancari alle imprese, che ha interrotto la ripresa del 2015. Pur beneficiando della diminuzione dei tassi di interesse indotta dall’espansione monetaria, le politiche di offerta delle banche continuano a essere improntate alla prudenza, in particolare nella valutazione dei bilanci delle imprese.

La crisi ha selezionato le imprese caratterizzate da una situazione economico-finanziaria migliore che, al contempo, hanno teso a riequilibrare la struttura finanziaria con una diminuzione del grado di indebitamento (leverage) e un allungamento delle scadenze. Nel 2016 l’uscita dal mercato delle imprese a seguito di procedure concorsuali ha rallentato e la rischiosità dei prestiti bancari si è attenuata.

Il mercato del lavoro

Nel 2016 le condizioni del mercato del lavoro regionale sono migliorate: l’occupazione e le ore lavorate sono aumentate, il tasso di disoccupazione è calato, mantenendosi a un livello significativamente inferiore rispetto a quello nazionale. Due terzi dei lavoratori che avevano perso un impiego in regione nel periodo 2009-2012 ha trovato un nuovo lavoro dipendente nel triennio successivo.

Le famiglie

Il reddito disponibile delle famiglie ha beneficiato della crescita dei redditi da lavoro dipendente. L’aumento dei consumi delle famiglie è proseguito, in particolare quello di beni durevoli. In un contesto caratterizzato da rendimenti generalmente contenuti, il risparmio finanziario si è ancora diretto verso forme d’investimento prontamente liquidabili, come i depositi in conto corrente, e verso gli strumenti del risparmio gestito.

L’indebitamento delle famiglie, in ripresa dal 2015, è cresciuto riflettendo il rafforzamento della spesa per l’acquisto di beni durevoli e di abitazioni. Sono aumentati sia il credito al consumo sia, in misura più intensa, le nuove erogazioni di mutui casa, favoriti dai tassi d’interesse giunti su livelli storicamente minimi.

Il mercato del credito

È proseguito, in regione, il processo di ridimensionamento della rete degli sportelli e il calo degli occupati delle banche, riconducibile soprattutto ai primi cinque gruppi nazionali, a cui si è associato un aumento significativo delle forme di contatto telematico tra banche e clientela.

Nel 2016 i prestiti bancari sono lievemente diminuiti anche in connessione con l’indebolimento della domanda e con politiche di offerta di credito che sono rimaste prudenti. I prestiti alle imprese sono diminuiti mentre è proseguita la crescita dei finanziamenti alle famiglie.

La qualità del credito è migliorata, ad eccezione del comparto delle costruzioni; lo stock di prestiti deteriorati resta tuttavia elevato. Il tasso di copertura dei crediti deteriorati si è comunque portato su livelli superiori a quelli precedenti la crisi.

La finanza pubblica

Nel triennio 2013-15 la spesa pubblica delle Amministrazioni locali è ulteriormente diminuita grazie al contenimento della spesa per il personale e di quella relativa al comparto sanitario, che ne rappresentano le componenti principali; la spesa per investimenti ha continuato a risentire dei vincoli posti dal Patto di stabilità interno. Le entrate correnti sono sensibilmente cresciute; tuttavia l’incremento riflette in larga parte fattori di natura straordinaria. Nel 2016 è proseguito il calo del debito delle amministrazioni locali della regione, la cui incidenza sul PIL rimane lievemente inferiore alla media nazionale.

Testo della pubblicazione