N. 41 - L'economia della SiciliaAggiornamento congiunturale

Nella prima parte del 2016 si sono attenuati i segnali di ripresa economica emersi nel corso dell’anno precedente, con l’ulteriore lieve riduzione degli investimenti delle imprese e la contrazione dell’export.

Tra i settori principali l’attività produttiva è cresciuta soltanto nei servizi privati non finanziari, grazie alla prosecuzione della dinamica favorevole della spesa per beni durevoli e ai maggiori flussi turistici. Nel manifatturiero il fatturato delle imprese ha perso slancio, soprattutto tra le aziende di minore dimensione; le vendite all’estero sono diminuite in tutti i principali comparti tranne l’agroalimentare. L’incremento del numero di compravendite immobiliari non è stato sufficiente a sostenere l’attività produttiva del settore edile, dove il comparto delle opere pubbliche è rimasto debole, in attesa anche dell’attivazione dei fondi della nuova programmazione europea.

L’aumento dell’occupazione è proseguito, ma ha riguardato solamente il settore dei servizi e in particolare il commercio, gli alberghi e i ristoranti. Il tasso di disoccupazione, seppure in calo, è rimasto tra i più elevati nel confronto con le altre regioni italiane.

Nel primo semestre del 2016 i prestiti alle imprese sono ancora diminuiti, riflettendo soprattutto la debolezza della domanda di credito. Si è invece rafforzata la crescita dei finanziamenti alle famiglie, che ha riguardato sia i mutui immobiliari, in presenza dell’aumento delle compravendite, sia il credito al consumo; l’andamento è stato favorito da condizioni di offerta distese.

Dopo l’attenuazione dell’anno scorso, la qualità del credito è nuovamente peggiorata soprattutto per effetto dell’ingresso in sofferenza di finanziamenti che già presentavano difficoltà di rimborso.

Le disponibilità liquide detenute presso il sistema bancario dalle famiglie e dalle imprese siciliane sono aumentate a ritmi superiori rispetto a quelli dell’anno scorso; l’incremento ha riguardato soprattutto i depositi in conto corrente. Il valore degli investimenti nelle altre forme di risparmio ha continuato a ridursi.

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