N. 28 - L'economia del Friuli Venezia GiuliaAggiornamento congiunturale

Nel corso del 2016 l’attività economica del Friuli Venezia Giulia è, nel complesso, lievemente aumentata.

Nella media dei primi sei mesi la produzione e le vendite dell’industria sono leggermente cresciute rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una certa accentuazione di tale tendenza è confermata dall’indagine della Banca d’Italia sulle imprese con sede in regione e almeno 20 addetti, secondo cui nei primi nove mesi del 2016 prevalgono indicazioni di un aumento del fatturato. Nel complesso gli investimenti sono rimasti deboli, sebbene per un certo numero di imprese l’anno in corso dovrebbe chiudersi con un lieve aumento dell’accumulazione di capitale.

Nel primo semestre le vendite estere hanno mostrato una vivace dinamica, superiore a quella nazionale e del Nord Est. La crescita è stata sospinta dalla cantieristica, in forte espansione, e in misura minore dalla meccanica; il settore della siderurgia e quello dei mobili hanno invece dato un contributo negativo.

Nei servizi, le vendite delle imprese commerciali al dettaglio hanno continuato il recupero cominciato nel 2015, dopo una prolungata flessione. L’espansione del traffico merci presso il porto di Trieste è proseguita. I flussi turistici stranieri sono aumentati, a fronte della stabilità di quelli italiani.

Nella prima metà del 2016 si sono interrotti i deboli segnali di ripresa dell’attività edilizia. Sul mercato immobiliare si sono invece intensificati gli scambi, accompagnati anche dall’aumento dei mutui per l’acquisto di abitazioni; le compravendite di immobili residenziali, ancora inferiori a quelle del periodo antecedente la crisi, si sono collocate sui livelli più elevati dalla fine del 2011.

Nel primo semestre i segnali di miglioramento dell’occupazione, manifestatisi nella seconda metà dello scorso anno, si sono attenuati. Il tasso di disoccupazione è risultato in calo grazie alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione.

A giugno del 2016 i finanziamenti bancari a famiglie e imprese residenti sono risultati nel complesso stabili. I prestiti alle famiglie consumatrici sono cresciuti riflettendo l’espansione dei flussi di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni e del credito al consumo.

Il credito alle imprese di minori dimensioni è calato, a fronte del lieve aumento di quello alle aziende medie e grandi; a livello settoriale l’aumento è rimasto circoscritto alla manifattura. Tale debole dinamica ha risentito della limitata spesa per investimenti e della crescita delle disponibilità liquide delle imprese.

La qualità del credito è migliorata sia per le famiglie sia per le imprese, ad eccezione del comparto delle costruzioni. È proseguita la crescita dei depositi bancari delle famiglie consumatrici e delle imprese.

Testo della pubblicazione