N. 27 - L'economia del VenetoAggiornamento congiunturale

Nella prima parte del 2016 è proseguito il recupero della produzione manifatturiera, in atto dalla fine del 2013, malgrado la domanda dall’estero sia diventata progressivamente meno vivace, penalizzata dal rallentamento del commercio mondiale e dalla perdita di competitività indotta dall’apprezzamento del cambio. Gli indicatori più recenti prefigurano la prosecuzione della crescita nella parte finale dell’anno e nei primi mesi del 2017.

Dopo la crescita del biennio precedente, il processo di accumulazione di capitale nel settore industriale si  sarebbe indebolito nel corso del 2016, risentendo delle incerte prospettive della domanda, soprattutto dall’estero. Le condizioni per investire dovrebbero migliorare per il 2017 e le previsioni degli operatori prefigurano un nuovo rafforzamento degli investimenti.

I livelli di attività nel comparto dei servizi sono ulteriormente cresciuti, beneficiando del lieve progresso dei consumi delle famiglie, del positivo andamento della stagione turistica e dello sviluppo dei traffici commerciali. Non sono invece ancora emersi chiari segnali di un’inversione di tendenza nelle costruzioni, che continuano a ristagnare, penalizzate dalla persistente debolezza del mercato delle nuove abitazioni e delle opere pubbliche.

Le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate nella prima parte dell’anno, sebbene l’occupazione a tempo indeterminato sia cresciuta a ritmi inferiori rispetto all’anno scorso, in connessione con il ridimensionamento degli sgravi contributivi. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile per effetto di una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, favorita dalle migliori prospettive occupazionali; il numero di lavoratori coinvolti in nuovi casi di crisi aziendale è ulteriormente diminuito.

Si è acuito il calo dei finanziamenti bancari all’economia regionale. I prestiti alle imprese sono ulteriormente calati, risentendo di condizioni di offerta che si mantengono prudenti e di una domanda ancora debole, mentre quelli alle famiglie sono cresciuti, grazie alla ripresa dei mutui per l’acquisto della casa e al positivo andamento del credito al consumo. Il rafforzamento congiunturale si è riflesso in un graduale miglioramento della qualità del credito anche se la consistenza di crediti deteriorati, accumulatisi durante la lunga fase recessiva, rimane elevata.

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