N. 24 - L'economia della Valle d'AostaAggiornamento congiunturale

Nella prima parte del 2016 l’attività economica in Valle d’Aosta ha fatto registrare un lieve miglioramento, riconducibile soprattutto al terziario. Sull’andamento di questo settore ha influito positivamente l’ulteriore espansione del turismo: le presenze nelle strutture ricettive della regione sono ancora salite a ritmi sostenuti, grazie al contributo sia della componente nazionale sia di quella estera. Nelle costruzioni, per contro, non sono emersi segnali di significativa inversione del ciclo, pur in presenza di una ripresa vivace delle transazioni nel mercato immobiliare. Nell’industria il fatturato ha fatto registrare un lieve miglioramento; tuttavia l’attività di investimento continua a rimanere molto contenuta, risentendo della debolezza del quadro congiunturale e dell’elevata incertezza.

L’occupazione è ancora cresciuta nel comparto del commercio, degli alberghi e della ristorazione, beneficiando del favorevole andamento del movimento turistico. Nel complesso, tuttavia, il numero degli occupati è ulteriormente sceso, riflettendo il calo negli altri servizi e nell’industria. La riduzione degli sgravi contributivi sui nuovi contratti a tempo indeterminato rispetto al 2015 ha favorito una ricomposizione delle assunzioni in favore di quelle a termine. Il tasso di disoccupazione è lievemente sceso, ma è rimasto su livelli superiori alla media delle regioni del Nord Ovest.

Il credito al settore produttivo ha continuato a contrarsi nel primo semestre, a causa della dinamica negativa nel comparto manifatturiero e in quello delle costruzioni. Per contro, sono ancora cresciuti i prestiti alle famiglie: le nuove erogazioni di mutui hanno registrato una sostenuta espansione, connessa con la ripresa del mercato immobiliare e favorita dal calo dei tassi di interesse; anche i finanziamenti al consumo sono ulteriormente aumentati. La qualità del credito ha mostrato nel complesso segnali di lieve miglioramento. Hanno continuato a crescere i depositi di famiglie e imprese, grazie all’espansione dei conti correnti; è proseguita invece la riduzione del valore di mercato dei titoli a custodia detenuti dalle famiglie presso il sistema bancario.

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