n. 39 - L'economia della BasilicataAggiornamento congiunturale

Sommario

Nei primi nove mesi del 2014 la dinamica produttiva in Basilicata è stata ancora debole. Secondo il sondaggio congiunturale, svolto dalla Banca d'Italia tra settembre e ottobre, il fatturato delle imprese industriali ha mostrato una sostanziale tenuta e la debolezza della domanda ha indotto circa un terzo delle stesse a investire meno rispetto ai livelli, già modesti, programmati a fine 2013. In tale contesto, per il semestre terminante a marzo del 2015, le imprese hanno segnalato una crescita degli ordini, concentrata nel comparto dell'auto.

Nel primo semestre dell'anno le esportazioni si sono ridotte di quasi un quarto rispetto allo stesso periodo del 2013, del 6,2 per cento al netto delle vendite all'estero di petrolio greggio. Il calo è principalmente attribuibile al comparto dell'auto che ha risentito della riduzione dell'attività connessa con il processo di ristrutturazione produttiva dello stabilimento della SATA di Melfi. Al contrario, sono aumentate le esportazioni di apparecchi elettronici, di mobili e di prodotti tessili.

Si è arrestato il calo dell'occupazione per effetto del positivo andamento nel settore agricolo e nell'industria, mentre è ancora rapidamente cresciuto il ricorso alla Cassa integrazione guadagni. Il tasso di disoccupazione, pari al 15,6 per cento, è rimasto stabile a fronte di un peggioramento sia in Italia sia nel Mezzogiorno.

Il credito bancario erogato in regione si è nuovamente ridotto, sebbene in misura inferiore rispetto allo scorso dicembre. L'attenuazione della caduta è stata diffusa tra i principali settori, più marcata per le famiglie consumatrici. L'andamento del credito alle imprese ha riflesso dinamiche della domanda e dell'offerta differenziate tra comparti produttivi. Si è accentuata la contrazione dei finanziamenti alle imprese manifatturiere che ha risentito del calo della domanda e, soprattutto, dell'irrigidimento delle condizioni di offerta.

Al contrario, non si è intensificata la caduta negli altri comparti che hanno beneficiato di una ripresa della domanda, accompagnatasi con condizioni di offerta sostanzialmente invariate. L'andamento della qualità del credito è rimasto stabile per le famiglie mentre per le imprese il tasso di ingresso in sofferenza è ancora aumentato in tutti i settori, salvo che nel comparto dei servizi: per il complesso delle imprese esso si è portato al 5,7 per cento, in lieve miglioramento rispetto allo scorso dicembre.

Testo della pubblicazione