N. 97 - L'economia della CampaniaAggiornamento congiunturale

Nella prima metà del 2009 l'economia campana ha mostrato una forte accentuazione delle tendenze recessive già rilevate nel 2008. Le valutazioni delle imprese, emerse dalle indagini della Banca d'Italia, segnalano volumi di attività in sensibile riduzione nel settore industriale, in quello dei servizi privati e nel comparto edilizio.

A partire dal trimestre estivo il peggioramento del tono congiunturale si è attenuato. Nelle percezioni delle imprese le prospettive di ripresa potrebbero rafforzarsi nei prossimi sei mesi, compensando, però, solo in piccola parte la caduta dei volumi di attività accumulata dall'inizio della crisi. Circa un quarto delle imprese dei servizi e un quinto di quelle industriali prevedono di chiudere in perdita il bilancio relativo all'anno in corso, valori sensibilmente superiori rispetto a quelli rilevati nei due anni precedenti. Gli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata continuano a influenzare negativamente la spesa per investimenti e i livelli di occupazione.

La contrazione del numero di occupati nella prima metà dell'anno è stata fra le più intense tra le regioni italiane. Nel mercato del credito si vanno diffondendo le posizioni debitorie di famiglie e imprese che presentano difficoltà nei pagamenti. Le più restrittive politiche di offerta e la minore domanda di finanziamenti hanno determinato una ulteriore decelerazione dei prestiti bancari. Tra settembre 2008 e giugno 2009, il tasso di crescita dei prestiti si è pressoché dimezzato nei settori delle costruzioni e dei servizi ed è divenuto negativo nel settore industriale e verso le aziende di minore dimensione.

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