N. 95 - L'economia dell'AbruzzoAggiornamento congiunturale

In Abruzzo la recessione in atto dall'autunno del 2008 si è ulteriormente accentuata nel primo trimestre del 2009. A partire dal mese di aprile, alle difficoltà derivanti dalla crisi economica internazionale si sono sommate le conseguenze del forte sisma che ha colpito la città di L'Aquila e le aree circostanti.

Dall'estate si è assistito a un lieve recupero degli ordini e dei livelli di attività nel manifatturiero, anche se i risultati del sondaggio autunnale della Banca d'Italia mostrano come le attese di una stagnazione del quadro congiunturale nei prossimi sei mesi siano tuttora prevalenti. Le esportazioni sono diminuite in tutti i principali comparti, registrando un brusco arretramento nel settore dei mezzi di trasporto a causa del crollo degli scambi con i paesi della UE. L'incertezza sulle prospettive di ripresa della domanda ha ulteriormente frenato la spesa per investimenti delle imprese.

Fatta eccezione per l'avvio dei lavori di ricostruzione nelle aree terremotate, l'attività del settore edile ha ristagnato. Sul terziario hanno influito negativamente il calo degli arrivi di turisti e il perdurare dell'inattività di gran parte delle imprese operanti nei comuni maggiormente danneggiati dal sisma. Nonostante il massiccio ricorso alla Cassa integrazioni guadagni, l'occupazione ha registrato un calo generalizzato. Il tasso di disoccupazione è aumentato, collocandosi al di sopra della media nazionale. La flessione degli investimenti e il protrarsi dell'irrigidimento dei criteri di erogazione del credito da parte delle banche hanno determinato un ulteriore rallentamento dei prestiti alla clientela residente. La qualità del credito è peggiorata sia per le imprese sia per le famiglie. I depositi bancari hanno decelerato. Il calo dei tassi di interesse ne ha favorito una ricomposizione a vantaggio delle componenti più liquide.

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