L'economia dell'Abruzzo nel 2004Rapporto annuale

Nel 2004 l’economia abruzzese, che dopo il ristagno del precedente biennio, aveva mostrato segnali di ripresa, si è progressivamente indebolita e questi segnali di rallentamento sembrano perdurare anche nella prima parte dell’anno in corso.

La produzione agricola è aumentata in tutti i principali comparti produttivi, grazie a un andamento climatico favorevole. Nel settore manifatturiero i segnali di ripresa osservati nella prima metà dell'anno si sono affievoliti nella seconda. Nella media dell'anno la produzione è cresciuta a ritmi significativi nei settori chimico e meccanico, mentre sono proseguite le difficoltà nei comparti del made in Italy.

Le esportazioni, che si erano contratte nel 2003, sono tornate a crescere su tutti i principali mercati di destinazione. Gli investimenti sono lievemente aumentati. È cresciuto il numero di imprese che segnala di avere chiuso l’esercizio con un risultato positivo. L’industria delle costruzioni ha registrato, relativamente al segmento privato della domanda, una espansione della volumetria realizzata, più accentuata nel comparto non residenziale. Nel comparto delle opere pubbliche, all’ulteriore incremento dell’importo dei bandi pubblicati, si è associata una ripresa dell’attività produttiva.

Nell’ambito del terziario le presenze turistiche si sono ridotte, interrompendo una fase espansiva in atto da alcuni anni; l’attività del settore commerciale ha mostrato segnali di rallentamento. Nel  settore dei trasporti è ulteriormente cresciuto il traffico passeggeri dell’Aeroporto d’Abruzzo. È del pari aumentato il movimento merci e passeggeri presso i porti della regione. Il volume di merci trasportato su rotaia si è, al contrario, ridotto.

Nel 2004 sia il numero di occupati sia quello dei disoccupati hanno registrato una flessione. Il calo dell’occupazione si è concentrato nel terziario; il settore industriale ha registrato un incremento degli occupati.

Il numero di ore di Cassa integrazione guadagni è ulteriormente aumentato, risentendo dell’espansione della componente straordinaria.

I prestiti a clientela abruzzese hanno continuato a espandersi a un ritmo sostenuto, trainati principalmente dalla componente dei mutui alle famiglie consumatrici, destinati all’acquisto di immobili. I crediti alle imprese individuali e alle società non finanziarie hanno decelerato.

A fronte dell’espansione dei prestiti destinati alle imprese dei servizi e delle costruzioni si è verificata una contrazione nell’industria in senso stretto.

È proseguita la crescita della quota dei finanziamenti a scadenza protratta, principalmente erogati a tasso di interesse variabile. I margini disponibili sulle linee di credito sono rimasti ampi. I tassi

di interesse attivi a breve termine sono rimasti sostanzialmente stabili; quelli a medio e a lungo termine sono diminuiti. In rapporto alla consistenza degli impieghi a inizio periodo il flusso di sofferenze rettificate (tasso di decadimento) è sensibilmente diminuito, rimanendo tuttavia superiore al dato nazionale.

La raccolta bancaria ha accelerato rispetto al 2003, sospinta dalla componente obbligazionaria e dai depositi in conto corrente. I tassi di interesse passivi sui conti correnti liberi sono solo marginalmente aumentati nel corso dell’anno. È proseguita la contrazione della raccolta indiretta, anche se a un ritmo inferiore rispetto all’anno precedente. Si è attenuata, in particolare, la riduzione della detenzione di titoli di Stato italiani.

È ulteriormente cresciuto sia il numero di sportelli bancari presenti nel territorio regionale sia il numero di terminali ATM e POS.

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