L'economia del Molise nel 2001Rapporto annuale

Nel 2001 l’economia molisana ha mostrato segnali di rallentamento. Il PIL regionale, sulla base delle previsioni Svimez, sarebbe cresciuto dell’1,5 per cento, a fronte del 5,3 per cento del 2000.

L’agricoltura, grazie alla migliore resa delle coltivazioni, ha registrato un sensibile aumento delle produzioni, soprattutto per i prodotti trasformati dall’industria agroalimentare molisana.

L’industria manifatturiera ha risentito del calo della domanda verificatosi nel secondo semestre del 2001. I minori livelli di attività hanno indotto le imprese a rallentare il processo di accumulazione del capitale fisso.

L’edilizia ha confermato la crescita degli anni precedenti, grazie soprattutto alla ripresa delle opere pubbliche.

È proseguito il processo di ristrutturazione nel settore del commercio con l’ingresso nella regione di nuovi operatori di medie e grandi dimensioni. Il turismo, che ha ancora una limitata incidenza sull’economia molisana, ha registrato risultati positivi.

L’occupazione è cresciuta del 2,1 per cento. Vi ha contribuito, soprattutto nel terziario, il crescente ricorso alle forme contrattuali di lavoro flessibile e atipico e allo strumento del lavoro interinale.

Il rallentamento dell’attività produttiva e degli investimenti ha avuto conseguenze sulla domanda di credito delle imprese, cresciuta a ritmi inferiori a quelli registrati nel 2000. È comunque aumentato il ricorso delle imprese al leasing e al factoring. I finanziamenti alle famiglie si sono mantenuti sui ritmi di crescita degli anni precedenti. I tassi di interesse bancari in Molise sono rimasti sostanzialmente invariati. Grazie anche a operazioni di cessione e cartolarizzazione dei crediti, è continuata la diminuzione dei prestiti in sofferenza.

La raccolta bancaria diretta è cresciuta più dei prestiti. La turbolenza del mercato azionario ha indotto i risparmiatori a preferire forme di risparmio più liquide e meno rischiose; le consistenze di titoli della clientela regionale in deposito presso le banche sono infatti aumentate sulla spinta dell’incremento delle obbligazioni bancarie e dei titoli di Stato. La raccolta netta degli organismi di investimento collettivo di risparmio (OICR) è cresciuta nel comparto obbligazionario, compensando i risultati negativi di quelli azionario e bilanciato.

È proseguito l’ingresso di nuove banche extra-regionali nel mercato del credito, in prevalenza nei centri principali. L’aumento degli sportelli non ha tuttavia determinato una variazione del numero di comuni serviti dalle banche. E’ cresciuta la diffusione dei servizi bancari on line.

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