Bollettino Economico n. 1 - 2017

Le prospettive globali risentono dell’incertezza

Le condizioni dell’economia globale sono leggermente migliorate. Le prospettive rimangono tuttavia soggette a diversi fattori di incertezza; quelle degli Stati Uniti dipendono dalle politiche economiche della nuova amministrazione, non ancora definite nei dettagli: un impatto espansivo, al momento di difficile quantificazione, può derivare dagli interventi annunciati in materia di politica di bilancio, ma effetti sfavorevoli potrebbero derivare dall’adozione e dalla diffusione di misure di restrizione commerciale. La crescita globale potrebbe essere frenata  dall’insorgere di turbolenze nelle economie emergenti associate alla normalizzazione della politica monetaria statunitense.

Aumentano i rendimenti a lungo termine

Sui mercati finanziari le attese di una politica di bilancio espansiva e di un’inflazione più elevata negli Stati Uniti, emerse dopo le elezioni presidenziali, si sono tradotte in uno spostamento di portafoglio dalle obbligazioni alle azioni; l’aumento dei rendimenti a lunga scadenza si è esteso anche alle altre economie avanzate, ma in misura finora attenuata dalla diversa impostazione delle politiche monetarie. Nei paesi emergenti sono ripresi i deflussi di capitale.

Il Consiglio direttivo della BCE ha esteso gli acquisti di titoli per garantire condizioni espansive

Nell’area dell’euro la crescita prosegue a un ritmo moderato, pur se in graduale consolidamento. I rischi di deflazione si sono ridotti; l’inflazione è risalita in dicembre, ma quella di fondo rimane su livelli ancora bassi. Per mantenere le condizioni monetarie espansive adeguate ad assicurare l’aumento dell’inflazione, il Consiglio direttivo della BCE ha esteso la durata del programma di acquisto di titoli almeno fino a dicembre del 2017 o anche oltre se necessario. Da aprile gli acquisti mensili torneranno a 60 miliardi, come nella fase iniziale del programma.

Continua la crescita moderata dell'economia italiana...

Secondo gli indicatori disponibili, in autunno la ripresa dell’economia italiana è proseguita, pur se moderatamente. Considerando l’andamento della produzione industriale, quello dei consumi elettrici e quello del trasporto merci, tutti in crescita, e gli indicatori di fiducia delle imprese, che si collocano su valori elevati, nel quarto trimestre del 2016 il PIL potrebbe essere aumentato a un ritmo valutabile attorno allo 0,2 per cento rispetto al periodo precedente.

...sospinta dalla domanda interna

L’attività economica è stata stimolata dal riavvio degli investimenti e dall’espansione della spesa delle famiglie. Si confermano i segnali di stabilizzazione nel comparto edile, in particolare per la componente residenziale. L’indice di fiducia dei consumatori ha interrotto in dicembre la tendenza alla flessione in corso dall’inizio dell’anno.

Le famiglie diversificano i portafogli

La posizione debitoria della Banca d’Italia su TARGET2 è rimasta sostanzialmente stabile nell’ultimo trimestre del 2016, collocandosi a 357 miliardi di euro alla fine di dicembre. Considerando i dati della bilancia dei pagamenti (per la quale sono disponibili informazioni fino a novembre), il progressivo ampliamento del saldo tra gennaio e novembre rappresenta soprattutto la contropartita della diversificazione dei portafogli delle famiglie italiane verso il risparmio gestito e assicurativo – caratterizzato da una minore distorsione delle politiche di investimento degli intermediari verso le attività nazionali – e del calo della raccolta bancaria sui mercati internazionali, avvenuto in parallelo alla creazione di liquidità attraverso i programmi dell’Eurosistema. Il surplus di conto corrente è ulteriormente migliorato.

L’occupazione dipendente aumenta

Nel terzo trimestre del 2016 l’occupazione totale si è stabilizzata; sono aumentati i lavoratori dipendenti, sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato. Le indicazioni congiunturali più aggiornate suggeriscono un’espansione contenuta dell’occupazione nei mesi finali del 2016. Nel corso dell’anno si è notevolmente ridotta la dinamica delle retribuzioni del settore privato, risentendo sia dei ritardi nella stipula di molti rinnovi, sia della mancata erogazione di incrementi salariali per il 2016; il sostanziale congelamento delle retribuzioni contrattuali ha interessato circa la metà dei lavoratori dipendenti.

Il credito cresce a ritmi modesti

È proseguita nei mesi più recenti l’espansione del credito al settore privato non finanziario, con un aumento anche dei prestiti alle imprese; la crescita resta però modesta. La qualità del credito delle banche italiane continua a beneficiare del miglioramento del quadro congiunturale, registrando un’ulteriore diminuzione del flusso di nuovi crediti deteriorati.

I corsi azionari sono saliti, lo spread sovrano è rimasto ampio

I premi per il rischio sui titoli di Stato italiani, che erano aumentati nel corso dell’autunno, sono rimasti ampi. Nell’ultima parte dell’anno sono saliti i corsi azionari; un recupero delle quotazioni delle banche italiane ha preceduto l’introduzione di misure governative a supporto della liquidità e della patrimonializzazione delle banche, in parte anticipate dagli operatori.

Il Governo ha approvato misure a sostegno del sistema bancario

Il Governo ha autorizzato il finanziamento di eventuali interventi a sostegno di banche e gruppi bancari italiani, nella forma di misure di rafforzamento patrimoniale o di concessione di garanzie su passività di nuova emissione, fino a un massimo di 20 miliardi; procederà alla ricapitalizzazione precauzionale chiesta da Banca Monte dei Paschi di Siena, nel rispetto del quadro normativo europeo in tema di risanamento e risoluzione delle crisi bancarie, nonché di aiuti di Stato.

Le proiezioni indicano una prosecuzione della crescita…

Le proiezioni per l’economia italiana, aggiornate in base agli andamenti più recenti, indicano che in media il PIL dovrebbe essere aumentato dello 0,9 per cento nel 2016 (su dati corretti per il numero di giornate lavorative); crescerebbe attorno allo 0,9 per cento anche nell’anno in corso e all’1,1 sia nel 2018 sia nel 2019. L’attività economica verrebbe ancora sospinta dalla domanda nazionale e, già dal 2017, dal graduale rafforzamento di quella estera. Il livello del PIL nel 2019 sarebbe ancora inferiore di circa quattro punti percentuali rispetto al 2007.

…che presuppone condizioni del credito distese e la continuazione delle riforme

l quadro economico presuppone il mantenimento di un livello contenuto dei rendimenti a lungo termine e condizioni del credito, in termini di costo e disponibilità, complessivamente distese. Ciò riflette l’ipotesi che non si verifichino tensioni sui mercati finanziari e bancari nell’area dell’euro e in Italia, né episodi di significativo aumento dei premi per il rischio e della volatilità; rispecchia altresì l’ipotesi, incorporata nelle quotazioni di mercato, che nel nostro paese non si interrompa la realizzazione del processo di riforma avviato negli ultimi anni.

Rischi per la crescita derivano dal contesto globale

Nel complesso si valuta che, rispetto a queste proiezioni, i rischi per la crescita siano ancora orientati prevalentemente al ribasso. I principali fattori di incertezza provengono, oltre che dalle condizioni finanziarie, dal contesto mondiale. È in particolare elevato il rischio che l’espansione dell’economia globale, rispetto a quanto incorporato nelle proiezioni, possa risentire del manifestarsi e del diffondersi di spinte protezionistiche, oltre che di possibili turbolenze nelle economie emergenti.

I rischi per l’inflazione sono bilanciati

I recenti accordi sui tagli alla produzione tra i principali paesi produttori di petrolio potrebbero tradursi in rialzi dei prezzi al consumo superiori rispetto a quelli attesi, soprattutto nell’anno in corso. Rischi al ribasso sulle proiezioni di inflazione sono invece connessi con la dinamica salariale nel settore privato.

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