Bollettino Economico n. 72 - 2013

L'economia globale mostra segnali di rafforzamento - Nel primo trimestre del 2013 sono emersi segnali di rafforzamento congiunturale negli Stati Uniti e in alcune economie emergenti. Nel complesso la crescita mondiale nell'anno in corso dovrebbe rimanere modesta, per rafforzarsi dal 2014. Permane incertezza sugli sviluppi della politica di bilancio negli Stati Uniti e della crisi del debito sovrano in Europa.

Nell'area dell'euro la debolezza ciclica non è scomparsa - Dopo la caduta del PIL nel quarto trimestre del 2012, l'attività economica nell'area dell'euro si sarebbe pressoché stabilizzata nel primo trimestre di quest'anno. La domanda interna rimane però debole anche in paesi non colpiti dalla crisi del debito sovrano. Prosegue il calo dell'inflazione, scesa sotto il 2 per cento per la prima volta dal 2010 e prevista in ulteriore calo nei prossimi mesi; la moderazione dei prezzi è confermata dalle intenzioni delle imprese e dalle attese delle famiglie.

L'andamento dei mercati finanziari è stato nel complesso positivo... Nelle prime settimane dell'anno era proseguito il miglioramento delle condizioni sui mercati finanziari nell'area dell'euro iniziato nell'estate del 2012. Nei paesi coinvolti dalla crisi del debito sovrano i rendimenti dei titoli di Stato avevano registrato cali in gennaio; i saldi sul sistema dei pagamenti TARGET2, che rispecchiano i movimenti dei capitali privati tra i rispettivi paesi, avevano nell'insieme mostrato una riduzione degli squilibri.

...ma sono riemerse tensioni - Nelle settimane più recenti si sono registrate nuove tensioni nelle borse europee e nei mercati del debito sovrano in relazione a rinnovate incertezze legate alla crescita in Europa, all'esito delle elezioni politiche italiane e soprattutto alla crisi cipriota, che ha evidenziato difficoltà di coordinamento tra autorità europee e nazionali. L'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato dei paesi più esposti alle tensioni è risultato tuttavia in gran parte transitorio.

La politica monetaria si mantiene espansiva - La politica monetaria della BCE è rimasta espansiva. I finanziamenti in essere dell'Eurosistema alle banche operanti nell'area sono diminuiti a seguito della volontaria restituzione anticipata di parte dei fondi ottenuti nelle due operazioni effettuate a dicembre del 2011 e a febbraio del 2012. Il Consiglio direttivo della BCE ha confermato che l'orientamento della politica monetaria rimarrà accomodante fino a quando necessario, con la piena aggiudicazione della liquidità richiesta dalle banche. All'inizio di aprile il Consiglio ha chiarito di essere pronto ad agire, sulla base della valutazione delle informazioni in arrivo nel prossimo futuro.

Sui mercati finanziari italiani il peggioramento è stato contenuto - I mercati finanziari italiani hanno risentito dell'incertezza politica in misura limitata. I differenziali di interesse tra i titoli di Stato italiani e tedeschi sono aumentati dalla fine di gennaio, ma restano molto al di sotto dei massimi raggiunti nel 2011. Gli ultimi dati disponibili sul sistema dei pagamenti TARGET2 segnalano una ripresa degli afflussi di capitale dall'estero anche verso il nostro paese. Le passività bancarie (azioni, CDS) hanno però risentito delle modalità di intervento nella crisi di Cipro.

La flessione del PIL in Italia si sarebbe attenuata... In Italia dopo l'ulteriore, forte contrazione del PIL nel quarto trimestre del 2012, gli indicatori relativi ai primi tre mesi dell'anno in corso suggeriscono che il prodotto potrebbe essersi ancora ridotto, ma a ritmi meno accentuati. Il calo della produzione industriale si sarebbe pressoché arrestato nel complesso del primo trimestre, grazie al buon andamento delle vendite all'estero.

...ma restano incerte le condizioni finanziarie e l'evoluzione della fiducia delle imprese - Le informazioni desumibili dai sondaggi congiunturali non prefigurano finora modifiche di rilievo alle prospettive di breve termine; le possibilità di ripresa restano principalmente legate all'evoluzione della fiducia degli operatori e delle condizioni finanziarie nei prossimi mesi, nonché al loro effetto sugli investimenti. Dalle valutazioni degli imprenditori non emerge un miglioramento degli incentivi a investire, ma le aspettative sugli ordini esteri sono lievemente migliorate, pur in un quadro volatile.

I crediti commerciali verso le Amministrazioni pubbliche influiscono sulla liquidità delle imprese - Il Governo ha definito misure volte a pagare debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche e a erogare rimborsi fiscali per complessivi 40 miliardi nell'anno in corso e nel 2014. Il provvedimento migliorerà le condizioni delle imprese e avrà un impatto macroeconomico positivo; l'entità degli effetti dipenderà dai tempi in cui si realizzerà l'intervento e dalle modalità di utilizzo dei fondi da parte delle imprese.

La bilancia corrente è tornata in pareggio - Nel 2012 il saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti ha registrato un consistente miglioramento tornando, dopo sette anni, su valori positivi nel quarto trimestre. Vi ha contribuito sia il calo della domanda interna, che ha contenuto le importazioni, sia la dinamica positiva delle esportazioni.

Il calo dell'occupazione si protrae - Nella media dello scorso anno l'occupazione si è ridotta dello 0,3 per cento rispetto al 2011, a fronte di una forte crescita dell'offerta di lavoro. Gli andamenti osservati nei primi mesi del 2013 indicano il protrarsi della debolezza del quadro occupazionale. In febbraio il tasso di disoccupazione ha raggiunto l'11,6 per cento. Le retribuzioni unitarie reali, scese nel 2012 in misura più accentuata rispetto al 2011, dovrebbero continuare a flettere nell'anno in corso, anche se a ritmi più contenuti.

L'inflazione si è ancora ridotta - Con l'esaurirsi degli effetti dei passati rialzi dell'imposizione indiretta e il forte rallentamento dei prezzi dei prodotti energetici, è proseguito anche in Italia il calo dell'inflazione: l'indice armonizzato in marzo era pari all'1,8 per cento, appena al di sopra della media dell'area dell'euro, un valore in linea anche con le aspettative per l'anno in corso. I sondaggi presso gli imprenditori segnalano intenzioni di adeguamenti dei listini di entità molto modesta, a causa della debolezza della domanda interna.

Le condizioni del credito restano tese, riflettendo gli effetti della congiuntura - In un contesto di progres-sivo deterioramento della qualità del credito, nei primi mesi dell'anno è proseguita la flessione dei prestiti alle imprese, pur se a un ritmo inferiore rispetto alla seconda metà del 2012, e alle famiglie. Dopo il lieve rialzo dello scorso autunno, il costo del credito alle imprese si è stabilizzato, ma resta di circa un punto percentuale più elevato rispetto alla media dei paesi dell'area dell'euro.

Il sistema bancario è ben capitalizzato - Alla fine del 2012 il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti alle imprese si è riportato in prossimità dei livelli osservati nella recessione dei primi anni novanta. L'assetto patrimoniale delle banche italiane resta comunque solido, in grado di far fronte alle sfavorevoli condizioni congiunturali, come recentemente confermato dal Fondo monetario internazionale nell'ambito del programma di valutazione del settore finanziario. Nello scorso dicembre il core tier 1 ratio medio dei gruppi bancari italiani ha superato il 10 per cento (10,9 per i cinque principali operatori).

I saldi di finanza pubblica migliorano - Nel 2012 l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è diminuito per il terzo anno consecutivo, al 3,0 per cento del PIL, prospettando la chiusura della Procedura per i disavanzi eccessivi aperta nel 2009. Secondo recenti stime del Governo, che includono gli effetti (valutati in 0,5 punti percentuali del prodotto) del pagamento alle imprese di una prima quota dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche, nel 2013 l'indebitamento sarà pari al 2,9 per cento. Al netto della spesa per interessi, nel 2012 si è registrato un avanzo pari al 2,5 per cento del PIL. L'ulteriore aumento dell'avanzo primario atteso nel 2014 permetterà la stabilizzazione del rapporto tra il debito e il prodotto anche qualora la crescita di quest'ultimo fosse modesta.

È essenziale che l'incertezza non si ripercuota sulla crescita - La relativa stabilità delle condizioni sui mercati finanziari italiani ha riflesso il miglioramento dei saldi di finanza pubblica, oltre che la credibilità dell'impegno delle istituzioni europee nel sostenere l'Unione economica e monetaria. Occorre tuttavia proseguire con politiche economiche efficaci e credibili, che interrompano la spirale recessiva in atto nel nostro paese quasi ininterrottamente dal 2008; è necessario evitare che incertezze nel quadro interno e il riemergere di turbolenze nell'area dell'euro minaccino le prospettive di ripresa.

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