Bollettino economico BCE, n. 1 - 2018

Le informazioni resesi disponibili dopo l'ultima riunione del Consiglio direttivo del 2017 confermano che l'economia ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto, con un accelerazione superiore alle attese nella seconda metà del 2017[1]. Il forte slancio congiunturale, la perdurante riduzione del sottoutilizzo delle risorse e il crescente grado di utilizzo della capacità produttiva rafforzano ulteriormente la fiducia del Consiglio direttivo che l'andamento dei prezzi convergerà verso l'obiettivo di un tasso di inflazione inferiore ma prossimo al 2 per cento. I rischi per le prospettive di crescita nell'area dell'euro sono sostanzialmente bilanciati. Da un lato, il forte slancio congiunturale potrebbe dar luogo a ulteriori sviluppi positivi per la crescita nel trimestre a venire. Dall'altro, i rischi al ribasso rimangono principalmente riconducibili a fattori di carattere globale e agli andamenti dei mercati valutari.

L'economia mondiale continua a espandersi a ritmi sostenuti, evidenziando segnali crescenti di sincronizzazione. L'attività economica beneficia di condizioni finanziarie favorevoli a livello mondiale e di una dinamica positiva degli indicatori del clima di fiducia. Il rialzo dei corsi petroliferi ha contribuito alla crescita dell'inflazione a livello mondiale, mentre l'inflazione al netto dei beni energetici e alimentari è rimasta più stabile.

In un contesto di miglioramento del clima di fiducia, si è registrato un incremento dei rendimenti e dei corsi delle azioni societarie dopo la riunione del Consiglio direttivo di dicembre. Riguardo ai mercati dei cambi, l'euro si è complessivamente apprezzato su base ponderata per l'interscambio rispetto al dollaro. La recente volatilità del tasso di cambio rappresenta una fonte di incertezza da tenere sotto osservazione per le sue possibili implicazioni sulle prospettive a medio termine della stabilità dei prezzi.

L'analisi economica, effettuata sulla base dei dati economici più recenti e dei risultati delle indagine qualitative, indica al volgere dell'anno una dinamica della crescita forte e generalizzata. I consumi privati sono sospinti dalla crescita dell'occupazione, che a sua volta beneficia delle passate riforme del mercato del lavoro e dell'aumento della ricchezza delle famiglie. Prosegue il rafforzamento degli investimenti delle imprese, sostenuti da condizioni di finanziamento molto favorevoli, dalla crescita delle redditività delle imprese e da una forte domanda. Gli investimenti in edilizia abitativa hanno registrato un miglioramento negli ultimi trimestri. L'espansione mondiale generalizzata, inoltre, fornisce un ulteriore stimolo alle esportazioni dell'area dell'euro.

Nel mese di dicembre l'inflazione sui dodici mesi dell'area dell'euro misurata sullo IAPC era pari all'1,4 per cento, in calo rispetto all'1,5 per cento nel mese di novembre, soprattutto di riflesso all'andamento della componente dell'energia. In prospettiva, sulla base dei prezzi correnti dei contratti future sul petrolio, nei prossimi mesi i tassi sui dodici mesi dell'inflazione complessiva dovrebbero mantenersi intorno ai livelli attuali. Le misure dell'inflazione di fondo rimangono contenute, in parte a causa di fattori straordinari, e devono ancora mostrare convincenti segnali di una perdurante tendenza al rialzo. In prospettiva, l'inflazione di fondo dovrebbe aumentare gradualmente nel medio periodo, sostenuta dalle misure di politica monetaria della BCE, dal perdurare dell'espansione economica, dalla riduzione della capacità inutilizzata nell'economia e dalla più vigorosa dinamica salariale associate a tale espansione.

L'analisi monetaria conferma che l'aggregato monetarlo ampio ha continuato a crescere al ritmo sostenuto rilevato generalmente a partire dalla metà del 2015. È proseguita anche la ripresa della crescita dei prestiti al settore privato. I risultati dell'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro per il quarto trimestre del 2017 indicano che l'espansione dei prestiti ha continuato a essere sostenuta dall'incremento della domanda di credito e dall'allentamento dei criteri di affidamento, in particolare per i prestiti alle famiglie. Inoltre, i costi di finanziamento per le società non finanziarie (SNF) dell'area dell'euro sono rimasti favorevoli, in presenza di tassi sui prestiti bancari alle SNF prossimi ai minimi storici.

Sulla base dei risultati dell'analisi economica e dei segnali provenienti dall'analisi monetaria, il Consiglio direttivo ha confermato che è necessario continuare a fornire un grado elevato di accomodamento monetario per assicurare un ritorno durevole dei tassi di inflazione verso livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento. Mentre si rafforza la convinzione da parte del Consiglio direttivo che l'inflazione evolverà verso il proprio obiettivo, le spinte sui prezzi interni sono rimaste nel complesso contenute e devono ancora mostrare segnali convincenti di una tendenza al rialzo duratura. Pertanto, è tuttora necessario un ampio grado di stimolo monetario affinché le spinte inflazionistiche di fondo continuino ad accumularsi e sostengano la dinamica dell'inflazione complessiva nel medio periodo.

Di conseguenza, il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento della BCE e continua ad attendersi che rimangano sui livelli attuali per un prolungato periodo di tempo, ben oltre l'orizzonte degli acquisti netti di attività. Quanto alle misure non convenzionali di politica monetaria, il Consiglio direttivo ha confermato l'intenzione di condurre gli acquisti netti di attività, al nuovo ritmo mensile di 30 miliardi di euro introdotto a gennaio, sino alla fine di settembre 2018 o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione. Il Consiglio direttivo ha inoltre ribadito che, qualora le prospettive divenissero meno favorevoli o le condizioni finanziarie risultassero incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento durevole del profilo dell'inflazione, sarebbe pronto a incrementare il programma di acquisto di attività in termini di volumi e/o durata. Infine, il Consiglio direttivo ha ribadito che l'Eurosistema reinvestirà il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nell'ambito del PAA per un prolungato periodo di tempo, dopo la conclusione degli acquisti netti di attività, e in ogni caso finché necessario.


[1]      Sulla base delle informazioni disponibili al momento della riunione del Consiglio direttivo di giovedì 25 gennaio 2018.

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