Presentazione del rapporto annuale sul 2016 "L'economia della Liguria"

Viene presentato oggi a Genova, alle ore 10.30, il rapporto annuale su "L'economia della Liguria".

"Nel 2016 l’economia ligure ha proseguito a crescere leggermente, grazie ai consumi e al positivo risultato delle esportazioni; gli investimenti sono rimasti su livelli contenuti. Nell’anno in corso la ripresa dell’attività produttiva dovrebbe consolidarsi.

Le imprese

Nell’industria in senso stretto il fatturato si è ridotto; sul comparto hanno anche pesato le difficoltà di aziende in fase di ristrutturazione o di riposizionamento competitivo. L’attività delle imprese edili è rimasta debole, anche se nelle opere pubbliche sono proseguiti i lavori di alcune primarie infrastrutture logistiche. Nel terziario la crescita dei consumi e lo sviluppo di arrivi e presenze turistici hanno favorito i settori del commercio e in particolare dell’accoglienza e ristorazione; vi si è sommata la ripresa delle transazioni sul mercato immobiliare.

La moderazione assunta dalla ripresa economica e gli ampi margini inutilizzati di capacità produttiva non hanno favorito la spesa per investimenti fissi, che non si è discostata da quella del 2015 pur con un recupero nel comparto industriale. La redditività delle imprese ha conseguito un ulteriore lieve miglioramento; la connessa accresciuta capacità di autofinanziamento, associata alla scarsa attività di investimento, ha contribuito ad attenuare il fabbisogno finanziario e la domanda di credito.

I prestiti bancari alle imprese hanno continuato a diminuire, riflettendo la debolezza della domanda e a fronte di criteri di offerta rimasti accomodanti. Malgrado la dinamica del credito e i tassi applicati siano stati differenziati a seconda del profilo di rischio e del settore di attività della clientela, nel complesso le condizioni di accesso si sono mantenute estremamente favorevoli nel confronto storico, per effetto dell’orientamento espansivo della politica monetaria della BCE; anche la quota di finanziamenti assistiti da garanzia si è ridotta.

Il mercato del lavoro

La moderata crescita economica non si è riflessa sull’occupazione ligure, che è marginalmente diminuita; vi si è accompagnato l’aumento del tasso di disoccupazione. In Liguria la probabilità di trovare in tempi brevi (entro 6 mesi) un nuovo lavoro dopo averlo perso è di poco superiore alla media nazionale: negli ultimi anni le donne e le persone con un’istruzione elevata hanno mediamente riottenuto un’occupazione alle dipendenze con maggiore facilità.

Le famiglie

Nel 2016 gli acquisti di beni durevoli da parte delle famiglie liguri hanno continuato a crescere ed è proseguito il recupero delle compravendite nel mercato immobiliare residenziale, sia pure a fronte di prezzi ancora in lieve discesa. La domanda di prestiti da parte delle famiglie si è irrobustita, con un incremento sia del credito al consumo, sia dei mutui. Il livello dei tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento per l’acquisto di abitazioni, molto basso nel confronto storico, ha indotto la clientela da un lato a effettuare operazioni di surroga e di sostituzione dei prestiti già in essere, dall’altro a prediligere maggiormente, rispetto al passato, i contratti a tasso fisso.

La quota di famiglie liguri indebitate, pari a poco meno di un quarto, è inferiore ai livelli del Nord Ovest e della media nazionale; esse registrano d’altro canto una maggiore incidenza sul reddito delle rate per mutuo e dell’ammontare di debito residuo. In Liguria rimane inoltre relativamente elevata la quota di famiglie in condizioni di povertà assoluta o socialmente escluse.

Il mercato del credito

Nel 2016 l’attività degli intermediari finanziari in Liguria ha riflesso da un lato la debolezza della domanda da parte delle imprese e, dall’altro, l’aumento degli acquisti di beni durevoli e immobili da parte delle famiglie, con una stabilizzazione del credito al settore privato non finanziario. Le condizioni di offerta sono rimaste distese. La qualità dei finanziamenti in essere ha continuato a migliorare, con un calo dei flussi di nuove posizioni deteriorate sia tra le famiglie, sia tra le imprese; il tasso di copertura dei prestiti deteriorati, pur rimanendo inferiore alla media del periodo immediatamente precedente la crisi, ha segnato un parziale e progressivo recupero a partire dal 2014. È proseguita l’espansione dei depositi di famiglie e imprese, agevolata dai rendimenti estremamente bassi riconosciuti su forme alternative di detenzione del risparmio.

La finanza pubblica

Nel triennio 2013-15 la spesa primaria delle Amministrazioni locali è diminuita, in misura più accentuata per quella in conto capitale, anche per i vincoli imposti dal Patto di stabilità interno. Le entrate correnti degli enti territoriali sono aumentate, sospinte dai trasferimenti. Un ulteriore incremento è stato conseguito nel 2016; nello stesso anno il debito ha registrato un calo significativo".

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