L'economia della Sicilia - Aggiornamento congiunturale, novembre 2014

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale dell'economia della Sicilia.

Sommario

Nella prima parte del 2014 è proseguita la fase ciclica negativa dell'economia siciliana. I segnali di miglioramento, emersi nelle inchieste qualitative presso le imprese e i consumatori tra la fine dello scorso anno e i primi mesi del 2014, non hanno trovato conferma.

Le aziende che hanno partecipato al sondaggio congiunturale, svolto tra settembre e ottobre, hanno segnalato un ulteriore calo della spesa per investimenti in tutti i settori principali. Inoltre nei primi nove mesi dell'anno la quota di imprese industriali con fatturato in calo ha superato quella delle aziende con ricavi in aumento; nello stesso periodo è continuata la flessione dell'attività produttiva per l'edilizia e il fatturato nei servizi privati non finanziari è diminuito per circa la metà del campione.

Le esportazioni siciliane nel primo semestre si sono ridotte, sia nel complesso sia al netto dei prodotti petroliferi; nel settore turistico, invece, si è confermato il buon andamento dei flussi provenienti dall'estero.

Il numero di occupati ha continuato a diminuire in tutti i settori, ad esclusione dell'industria, seppure a un ritmo meno intenso rispetto a quello dell'anno precedente; le persone in cerca di lavoro sono aumentate ulteriormente. L'incremento del tasso di disoccupazione è risultato superiore a quello registrato sia nel Mezzogiorno sia a livello nazionale.

Il credito bancario all'economia regionale ha continuato a ridursi; il calo ha riguardato in misura maggiore le imprese, la cui domanda di finanziamenti per investimenti è rimasta debole. Anche i prestiti alle famiglie sono diminuiti, ma le nuove erogazioni di mutui per l'acquisto di abitazioni sono tornate a crescere. Nei mesi estivi si sono manifestati segnali di stabilizzazione della caduta del credito, favoriti da politiche di offerta meno restrittive.

In un quadro congiunturale ancora negativo, la rischiosità dei prestiti è rimasta su livelli storicamente elevati.

Il risparmio finanziario della clientela regionale è aumentato lievemente; il conteni-mento delle remunerazioni offerte dalle banche sui depositi a risparmio e sulle pro-prie obbligazioni ha favorito la crescita delle disponibilità detenute in conto corrente e gli investimenti negli altri principali strumenti finanziari.

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