L'economia della Puglia. Rapporto annuale sul 2014

Viene presentato oggi a Bari il rapporto su "L'economia della Puglia".

"Nel 2014 è proseguita la contrazione dell'attività economica in Puglia, sebbene a ritmi meno marcati rispetto al 2013.

Secondo l’indagine condotta dalla Banca d’Italia presso le imprese regionali, nel 2014 la caduta dell’attività industriale si sarebbe interrotta, grazie alla crescita registrata tra le imprese più grandi e quelle con un grado elevato di apertura verso l’estero. Gli investimenti, dopo cinque anni di riduzione, hanno sostanzialmente ristagnato; tuttavia ancora un’impresa su tre non ne ha realizzato alcuno nel corso del 2014. In base alle previsioni delle imprese, l’aumento della domanda e la progressiva distensione delle condizioni di offerta del credito dovrebbero favorire, nel 2015, la crescita del fatturato e degli investimenti. La dinamica delle esportazioni è stata debole: la crescita complessiva registrata nel 2014 rispetto a un anno prima riflette valori particolarmente bassi del primo semestre del 2013.

Il valore della produzione nel comparto delle costruzioni si è ridotto ulteriormente, a ritmi analoghi al 2013. Al calo ha contribuito anche il comparto delle opere pubbliche, che ha risentito della progressiva riduzione del valore degli appalti aggiudicati. Il numero di compravendite di immobili residenziali è tuttavia lievemente aumentato, segnando una inversione di tendenza rispetto agli ultimi sette anni. Le previsioni per l’andamento del comparto edile nel 2015, per quanto caratterizzate da notevole incertezza, indicano che il valore della produzione dovrebbe continuare a ridursi.

Il valore aggiunto nel settore dei servizi è diminuito. Il commercio ha evidenziato una lieve crescita delle vendite di beni durevoli; nel comparto turistico le presenze sono rimaste sostanzialmente stabili.

Lo scorso anno l’attività agricola regionale ha subito un significativo calo delle prin-cipali produzioni. Il comparto sta attraversando una fase di trasformazione strutturale, caratterizzata dalla crescita dimensionale delle realtà aziendali e dalla valorizzazione dei prodotti con marchio di qualità.

Il numero di occupati nella media dell’anno è stato inferiore dell’1,3 per cento rispetto al 2013. L’occupazione è tuttavia aumentata tra i laureati, mentre ha registrato una ulteriore flessione tra gli individui con livelli di istruzione inferiore. Il tasso di disoccupazione è cresciuto al 21,5 per cento. Sono aumentati in particolare i disoccupati di lunga durata: alla fine del 2014 circa due individui in cerca di occupazione su tre risultavano in quella condizione da almeno dodici mesi. Le dif-ficoltà occupazionali dei giovani hanno inciso sulla propensione a emigrare: rispetto agli anni prima della crisi la probabilità che un giovane, soprattutto se con un livello di istruzione elevato, lasci la Puglia sono aumentate. In particolare, l’incidenza delle migrazioni verso l’estero dei laureati è raddoppiata.

Tra i residenti in Puglia la crisi ha portato una marcata riduzione dei redditi da lavoro, sia per effetto della riduzione del numero di percettori sia per la riduzione dei redditi tra gli occupati. Sono corrispondentemente aumentate le famiglie in condizioni di povertà assoluta e quelle a rischio di povertà.

Nel corso del 2014 la contrazione del credito a famiglie e imprese è progressivamente diminuita, pur risultando a fine anno più intensa rispetto alla media nazionale. L’attenuazione della flessione dei prestiti bancari ha riguardato le imprese medio grandi e le famiglie consumatrici. La domanda di fondi delle imprese per l’attività di investimento è rimasta debole, mentre è cresciuta quella per le ristrutturazioni del debito e per il circolante. La lieve distensione dell’offerta, che dovrebbe consolidarsi nel primo semestre del 2015, ha riguardato sia le condizioni applicate sia le quantità erogate. Con riferimento alle famiglie, la domanda di credito al consumo ha ristagnato mentre quella di mutui è aumentata: le erogazioni sono tornate a crescere dopo tre anni di riduzioni, anche grazie all’ulteriore miglio-ramento delle condizioni di offerta.

Gli effetti della prolungata fase negativa dell’economia continuano a incidere negativamente sulla qualità del credito bancario. Il flusso di nuove sofferenze è aumentato al 4,3 per cento dei prestiti, per effetto del lieve peggioramento della qualità del credito erogato alle famiglie e di quello, più marcato, dei finanziamenti alle imprese del settore edile. Per le imprese degli altri settori l’indicatore è migliorato rispetto all’anno precedente.

Nel 2014 è proseguito il processo di razionalizzazione della rete distributiva delle banche operanti in Puglia, soprattutto di quelle appartenenti ai grandi gruppi bancari; gli intermediari hanno rimodulato la rete a favore degli sportelli con maggiori volumi operativi".

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