L'economia dell'Umbria - Aggiornamento congiunturale, novembre 2015

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale dell'economia dell'Umbria.


Sommario

Dopo tre anni di flessione, nella prima parte del 2015 l’attività economica dell’Umbria ha mostrato segnali di recupero. La moderata ripresa della domanda interna si è accompagnata a un’espansione delle esportazioni. Indicazioni favorevoli emergono anche dai giudizi degli operatori sulle prospettive per i prossimi mesi.

Nei primi nove mesi dell’anno l’attività industriale ha evidenziato una tendenza positiva, estesa a tutti i principali settori di specializzazione; nell’indagine della Banca d’Italia i casi di aumento del fatturato prevalgono nettamente su quelli di riduzione. La propensione ad avviare nuovi investimenti è rimasta nel complesso contenuta, in relazione agli ancora ampi margini di utilizzo degli impianti.

Nell’edilizia è proseguita la contrazione dei livelli produttivi, in particolare per gli operatori di maggiori dimensioni; le attività di ristrutturazione hanno tuttavia evidenziato alcuni segnali positivi. La ripresa dei consumi delle famiglie si è riflessa in un lieve incremento delle vendite al dettaglio. Sono ulteriormente aumentati i flussi turistici, soprattutto di visitatori stranieri.
La crescita dell’occupazione rilevata dalla metà dello scorso anno si è intensificata, in presenza di un incremento significativo delle assunzioni a tempo indeterminato. L’aumento del numero di persone in cerca di lavoro ha però determinato una sostanziale stazionarietà del tasso di disoccupazione.

Nel corso del 2015 il credito concesso da banche e società finanziarie a residenti umbri ha ripreso ad aumentare. L’espansione ha beneficiato del miglioramento congiunturale e ha coinvolto principalmente le imprese e gli intermediari di maggiori dimensioni. La crescita della domanda si è rafforzata nel primo semestre dell’anno; per le famiglie vi ha contribuito la richiesta di mutui per l’acquisto di abitazioni. Le condizioni di offerta sono risultate più distese, in particolare per la clientela meno rischiosa. I flussi di nuove sofferenze sono rimasti elevati, circa tre volte i livelli registrati prima della crisi, e risultano ancora concentrati nel settore produttivo. I depositi bancari di famiglie e aziende umbre hanno continuato a crescere.

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