L'economia dell'Abruzzo - Aggiornamento congiunturale, novembre 2016

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale dell'Abruzzo.

Sommario

Nei primi mesi del 2016 è proseguita in Abruzzo la fase di moderato recupero dei livelli di attività produttiva. Nell’industria manifatturiera gli ordini hanno registrato un’espansione sia nella componente estera sia in quella interna. A essa si è accompagnato un aumento delle vendite e della produzione che, in linea con la tendenza osservata negli ultimi anni, è stato più pronunciato per le imprese di maggiore dimensione. Secondo le nostre indagini, le imprese industriali della regione hanno generalmente rispettato i programmi di investimento prefigurati all’inizio dell’anno. Tra le aziende che hanno rivisto la spesa programmata è prevalsa la quota di quelle che hanno apportato modifiche al rialzo. Le previsioni per il 2017 confermano il permanere di un atteggiamento moderatamente espansivo.

Nelle costruzioni l’attività produttiva continua a essere frenata dalla debolezza degli investimenti in nuova edilizia residenziale, sebbene si osservi una ripresa delle compravendite di immobili. Nel terziario, indicazioni di un consolidamento della ripresa provengono dai comparti del turismo e dei trasporti e dalle immatricolazioni di nuovi autoveicoli.

Le esportazioni di beni hanno accelerato, sospinte dal consolidamento della domanda nei paesi della UE e dalla ripresa delle vendite negli Stati Uniti e nei paesi asiatici. La dinamica espansiva ha riflesso principalmente il contributo del comparto dei mezzi di trasporto. Si è inoltre rafforzata la crescita nei principali settori a elevata tecnologia.

Il numero di occupati è cresciuto a un ritmo in linea con il dato medio nazionale, riflettendo anche gli effetti delle misure adottate dal Governo in tema di decontribuzione e di riforma del mercato del lavoro. Il miglioramento della domanda di lavoro in regione ha favorito un ulteriore calo del ricorso alla Cassa integrazione guadagni e la riduzione del tasso di disoccupazione.

I prestiti bancari sono cresciuti, riflettendo l’espansione del credito alle famiglie e, tra le imprese, dei finanziamenti a quelle di maggiori dimensioni. Le condizioni di offerta del credito hanno registrato un ulteriore allentamento, in particolare con riferimento ai tassi di interesse praticati dalle banche. La qualità del credito ha mostrato segnali di miglioramento, sebbene l’incidenza delle nuove sofferenze continui a collocarsi su livelli superiori al dato medio nazionale. Nell’allocazione del risparmio finanziario, le famiglie hanno continuato a privilegiare le forme più liquide e i fondi comuni di investimento.

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