L'economia dell'Abruzzo - Aggiornamento congiunturale, novembre 2014

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale dell'economia dell'Abruzzo

Sommario

In Abruzzo l'attività economica resta debole, pur in presenza di segnali positivi nell'industria manifatturiera. Nel primo semestre dell'anno, la produzione industriale è aumentata nelle imprese di maggiori dimensioni; i livelli produttivi sono invece ulteriormente diminuiti in quelle con meno di 50 addetti. Tra i diversi comparti, l'attività è cresciuta soprattutto nei mezzi di trasporto e nell'industria chimico-farmaceutica ed elettromeccanica. La propensione a investire rimane ancora contenuta, soprattutto a causa del permanere dell'incertezza sull'andamento della domanda.

Il settore delle costruzioni ha continuato a beneficiare del contributo della ricostruzione post-sisma a L'Aquila e nei comuni limitrofi, anche se il quadro congiunturale rimane negativo nelle altre aree della regione. La debolezza della domanda interna ha continuato a riflettersi negativamente sull'andamento dei comparti del terziario.

Gli scambi con l'estero sono aumentati, dopo la flessione registrata nel biennio precedente, principalmente per effetto della ripresa osservata nel settore dei mezzi di trasporto; hanno continuato a crescere le esportazioni del settore alimentare, mentre sono ulteriormente diminuite nei comparti dell'elettronica e del tessile e abbigliamento.

Nel primo semestre dell'anno l'occupazione ha continuato a contrarsi. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il numero degli occupati si è ridotto, in particolare, nell'industria in senso stretto e nelle costruzioni. Il tasso di disoccupazione è salito su livelli storicamente elevati.
Nei dodici mesi terminanti a giugno 2014, è proseguita la contrazione dei prestiti bancari alla clientela residente in regione, anche se a ritmi più contenuti dell'anno precedente. L'andamento del credito ha riflesso la perdurante debolezza della domanda e l'orientamento degli intermediari, ancora improntato alla prudenza.

Tra le imprese, i finanziamenti si sono ridotti in maniera più accentuata per quelle di piccole dimensioni. I prestiti alle famiglie consumatrici hanno continuato a flettere, sia nella componente dei mutui per l'acquisto di abitazioni sia in quella del credito al consumo. La qualità del credito è peggiorata, in particolare per le imprese del comparto delle costruzioni. Il risparmio delle famiglie si è orientato verso i depositi bancari, i titoli di Stato, le azioni e le quote di fondi comuni, a fronte di un calo dell'investimento in obbligazioni private.

Allegati