L'economia del Piemonte - Aggiornamento congiunturale, novembre 2014

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale dell'economia del Piemonte.

 

Sommario

Nel primo semestre dell'anno è proseguito il lieve miglioramento della congiuntura economica che si era avviato nella seconda parte del 2013, grazie soprattutto alla domanda estera. Le esportazioni sono ulteriormente aumentate, facendo registrare ritmi di crescita superiori alla media nazionale. La produzione industriale e il grado di utilizzo degli impianti sono tornati a salire.

La congiuntura nell'edilizia è, invece, rimasta negativa. Nel terziario, a fronte di una sostanziale stagnazione delle attività commerciali, il turismo avrebbe registrato un andamento positivo.
Nel mercato del lavoro nel primo semestre l'occupazione ha continuato a contrarsi, anche se a ritmi più contenuti dell'anno precedente. Segnali di lieve miglioramento provengono dall'industria in senso stretto. Il tasso di disoccupazione è ulteriormente aumentato. Nei primi nove mesi dell'anno il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è tornato a crescere, a causa della componente straordinaria legata alle crisi aziendali.

A partire dall'estate il miglioramento del clima di fiducia degli operatori economici si è interrotto e le aspettative per i prossimi mesi sono divenute meno favorevoli. Vi hanno contribuito il rallentamento della domanda proveniente da alcuni importanti mercati di sbocco delle merci piemontesi e l'acuirsi delle tensioni geopolitiche. I piani di investimento formulati dalle imprese e rilevati dal sondaggio della Banca d'Italia risentono ancora dell'incertezza circa le prospettive della domanda e non sembrano prefigurare una significativa ripresa dell'attività di accumulazione nel prossimo anno.

Il credito alle imprese nel primo semestre ha continuato a contrarsi. Vi ha contribuito la perdurante debolezza della domanda, soprattutto nella componente per investimenti. Il processo di irrigidimento dell'offerta si sarebbe arrestato nel corso del semestre, anche se le condizioni rimangono selettive nei confronti della clientela maggiormente rischiosa. I mutui alle famiglie hanno fatto registrare una ripresa dei flussi di nuove erogazioni. La rischiosità del credito nei primi sei mesi si è lievemente ridotta per le imprese, anche se rimane storicamente molto elevata; quella delle famiglie è rimasta stabile su livelli contenuti. I depositi e i titoli in deposito delle famiglie hanno continuato a crescere a ritmi moderati.

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