L'economia del Lazio - Aggiornamento congiunturale, novembre 2014

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale dell'economia del Lazio.

Sommario

Nella prima parte del 2014 sono proseguite le tendenze recessive dell’economia del Lazio. Le indagini condotte in settembre-ottobre dalla Banca d’Italia evidenziano segnali di stabilizzazione soltanto in alcuni comparti dei servizi; gran parte delle imprese sembra aver posposto le attese di ripresa, evidenziatesi in primavera-estate.

Nell’industria si sono ridotti il fatturato e gli investimenti. Anche il valore delle esportazioni è lievemente calato, dopo i notevoli aumenti degli anni precedenti. Nelle costruzioni ha rallentato il ritmo di caduta dell’attività economica; da inizio anno sono tornate a crescere le compravendite di abitazioni.

Nei servizi ha rallentato la caduta dell’attività economica, riflettendo la stabilizzazione dei consumi delle famiglie. È rimasta elevata l’eterogeneità tra comparti: al perdurare delle difficoltà nel commercio al dettaglio, si è contrapposta la stabilizzazione dei trasporti e l’ulteriore crescita del numero dei turisti; quelli stranieri hanno accresciuto sensibilmente le proprie spese.

Nel primo semestre del 2014 il numero degli occupati in regione è lievemente cresciuto; le statistiche tuttavia includono i lavoratori in Cassa integrazione guadagni, tornati sui livelli massimi del decennio. In questo periodo il tasso di disoccupazione è rimasto stabile. Tra i disoccupati è rimasta elevata la quota sia di coloro che hanno perso il lavoro, sia dei giovani in cerca di primo impiego.

Nella prima metà dell’anno l’andamento del credito alla clientela privata regionale ha continuato a risentire della debolezza dell’attività economica. È proseguita la riduzione dei prestiti alle imprese, in atto dalla seconda metà del 2012, pur divenendo meno intensa; il credito alle famiglie ha ristagnato anche se si osserva una moderata ripresa delle concessioni di nuovi mutui. Da prime indicazioni queste tendenze sarebbero proseguite nei mesi estivi.

Secondo i sondaggi presso le banche l’andamento dei prestiti alle imprese avrebbe riflesso una debole domanda di finanziamenti, principalmente a causa della riduzione della spesa per investimenti. Le politiche di offerta delle banche rimangono improntate a cautela, soprattutto nel comparto immobiliare, ma vi sono segnali di allentamento delle condizioni praticate alla clientela. Le indagini condotte presso le imprese segnalano ancora la sostanziale stazionarietà delle richieste di prestiti; persistono le difficoltà di accesso al credito ma emergono alcuni segnali di attenuazione.

Rispetto al picco della fine del 2013 si è ridotto il flusso di nuove sofferenze sui prestiti alle imprese; per il comparto delle costruzioni l’indicatore, seppure in calo, è ancora su livelli elevati. È invece rimasta nel complesso contenuta la rischiosità del credito alle famiglie.

Nel primo semestre del 2014 è proseguita la crescita dei depositi bancari delle famiglie; l’aumento dei depositi ha riguardato la componente dei conti correnti che ha più che bilanciato il calo di quella a risparmio.

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