L'economia del Friuli Venezia Giulia - Aggiornamento congiunturale, novembre 2019

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale del Friuli Venezia Giulia.

Nel corso del 2019 è proseguito il rallentamento dell'attività economica, che ha interessato quasi tutti i settori produttivi.

Per l'industria manifatturiera, al netto della cantieristica, le vendite sul mercato interno ed estero si sono indebolite. Nella cantieristica, invece, è proseguito il ciclo espansivo e il portafoglio ordini ha continuato a crescere. Le esportazioni sono state frenate dalla flessione del comparto metallurgico, che ha risentito del calo della domanda da parte dell'industria tedesca.

Le informazioni provenienti dall'indagine autunnale della Banca d'Italia indicano un diffuso rallentamento dell'attività anche nel comparto dei servizi. Nel settore turistico la crescita delle presenze ha rallentato. Nonostante l'aumento del traffico di container, nel primo semestre la movimentazione portuale complessiva è risultata in calo, risentendo negativamente dall'andamento degli scambi con la Turchia. La moderata crescita del settore delle costruzioni è proseguita anche nei primi mesi del 2019, favorita dall'edilizia pubblica e da una marcata crescita delle transazioni sul mercato immobiliare.

In connessione con il complessivo indebolimento dell'attività economica in regione, nel primo semestre del 2019 la crescita degli occupati e delle forze di lavoro si è sostanzialmente interrotta. Il tasso di disoccupazione è però ulteriormente sceso. Tra i lavoratori dipendenti privati, il saldo positivo tra avviamenti e cessazioni è lievemente diminuito e ha riguardato tutte le forme contrattuali, compresa quella a tempo indeterminato.

Nel primo semestre del 2019 i prestiti bancari alla clientela residente in regione sono cresciuti grazie al positivo andamento di quelli alla cantieristica e dei finanziamenti alle famiglie consumatrici. Le erogazioni alle imprese sono invece calate per quasi tutti gli altri settori produttivi. La qualità del credito è lievemente peggiorata per famiglie e imprese; il tasso di deterioramento rimane comunque inferiore a quello medio nazionale e basso nel confronto storico. In un contesto economico ancora incerto, la domanda di depositi bancari da parte dei risparmiatori ha continuato a crescere.

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