Bollettino Economico n. 70, ottobre 2012

Bollettino Economico n. 70, ottobre 2012Sintesi

L'economia mondiale rallenta - Nel secondo e nel terzo trimestre del 2012 l'economia mondiale ha rallentato, risentendo dell'indebolimento dell'attività sia nei paesi avanzati sia in quelli emergenti; il commercio internazionale ha perso vigore. Sulle attese di crescita pesa l'incertezza in merito alla politica di bilancio negli Stati Uniti, all'evoluzione della domanda nei paesi emergenti e agli sviluppi della crisi del debito sovrano nell'area dell'euro. Le principali banche centrali hanno intensificato l'azione espansiva.

Nell'area dell'euro il quadro congiunturale si è indebolito anche nelle economie
più solide
- Nell'area dell'euro si confermano i divari di crescita tra paesi ma il rallentamento si è esteso alle economie più solide. L'indicatore €-coin, che stima la componente di fondo della variazione del PIL, segnala che nei mesi estivi l'attività economica è rimasta debole. L'inflazione è stata alimentata dai rincari dei prodotti energetici e dalle manovre fiscali in alcuni paesi, ma dovrebbe attenuarsi nei prossimi mesi.

Il Consiglio direttivo della BCE ha stabilito misure per salvaguardare la trasmissione della politica monetaria - All'inizio di agosto il Consiglio direttivo della BCE ha riaffermato la necessità di far fronte alle gravi disfunzioni dei mercati obbligazionari, che si riflettono in condizioni monetarie diverse tra paesi; ha chiarito che i premi per il rischio di reversibilità dell'euro vanno contrastati con decisione. All'inizio di settembre ha annunciato le modalità di attuazione delle nuove operazioni di acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario, che saranno subordinate a una stretta condizionalità, concentrate su titoli con durata tra uno e tre anni e non soggette a limiti ex ante di entità o durata.

Le tensioni finanziarie si sono attenuate - Gli annunci hanno allentato le tensioni sui titoli del debito sovrano dell'area, che erano tornate ad aggravarsi in estate. I premi per il rischio hanno registrato un calo generalizzato, soprattutto nei paesi più esposti alla crisi del debito. Le condizioni dei mercati finanziari restano tuttavia fragili.

Il clima sui mercati finanziari è migliorato ma resta incerto - Il clima sui mercati risente, oltre che della debolezza della congiuntura, dell'incertezza sui tempi e sulle modalità di eventuali richieste di aiuti da parte dei paesi dell'area in difficoltà, sulle condizioni da applicare, sullo stato di alcuni sistemi bancari nazionali; tensioni sociali possono rendere più complessa l'attuazione delle misure di aggiustamento. Occorre procedere con decisione e a tutti i livelli nel riequilibrio di bilancio e nelle riforme strutturali laddove necessario, nonché nella riforma dell'architettura europea. La realizzazione di un'Unione bancaria europea deve mirare a recidere il legame tra le condizioni del debito sovrano e quelle dei sistemi bancari nazionali.

In Italia l'attività economica si è ridotta in estate, con segnali meno sfavorevoli in settembre - In Italia l'attività economica, scesa nel secondo trimestre allo stesso ritmo del primo (-0,8 per cento sul periodo precedente), ha continuato a ridursi anche nei mesi estivi, sebbene con un'intensità minore. La debolezza della domanda per consumi e investimenti riflette condizioni finanziarie ancora tese, gli effetti delle manovre di bilancio sul reddito disponibile, la bassa fiducia di famiglie e imprese. In settembre i sondaggi presso le aziende hanno fornito segnali di una lieve attenuazione del pessimismo sulle prospettive a breve termine, ancora non tali da prefigurare un immediato ritorno alla crescita.

Le esportazioni extra UE continuano a sostenere la produzione - L'andamento delle esportazioni è stato relativamente favorevole e ha fornito un contributo positivo, sebbene modesto, alla crescita del prodotto. Il recupero delle vendite di beni all'estero nel secondo trimestre si è diretto prevalentemente al di fuori dell'Unione europea; i sondaggi recenti ne delineano una sostanziale tenuta. Il disavanzo di conto corrente della bilancia dei pagamenti è nettamente diminuito, anche per effetto del calo delle importazioni legato alla riduzione della domanda interna.

Il quadro occupazionale è ancora sfavorevole - L'occupazione si è mantenuta pressoché stabile nel secondo trimestre, ma l'aumento dell'offerta di lavoro - concentrato tra i giovani, le donne e nelle regioni meridionali - ha sospinto il tasso di disoccupazione sopra il 10 per cento. Le retribuzioni lorde si sono ridotte in termini reali. Le informazioni più recenti e le inchieste qualitative presso le imprese prefigurano un quadro occupazionale ancora sfavorevole.

L'inflazione dovrebbe ridursi nello scorcio dell'anno - L'inflazione è rimasta sopra il 3 per cento nel terzo trimestre, riflettendo il rincaro dei prodotti energetici e gli effetti dei rialzi delle imposte indirette deliberati nel 2011; questi ultimi, valutabili in quasi un punto percentuale, dovrebbero esaurirsi nei prossimi mesi. Le pressioni sui prezzi dovrebbero attenuarsi riflettendo la debolezza della domanda. Il divario di inflazione rispetto alla media dell'area dell'euro, sceso a 0,7 punti percentuali in settembre, sarebbe per quasi la metà ascrivibile agli effetti della tassazione.

Il miglioramento dei mercati finanziari si è trasmesso all'Italia... - Nei tre mesi terminanti in luglio si sono interrotti i disinvestimenti di portafoglio in titoli italiani da parte di operatori esteri. Nel terzo trimestre i rendimenti dei titoli di Stato sono diminuiti su tutte le scadenze; la discesa si è consolidata in settembre. Il calo si è trasmesso anche ai rendimenti delle obbligazioni delle banche e delle imprese ed è stato accompagnato da una decisa ripresa delle quotazioni azionarie. Alcune banche italiane sono tornate a emettere sui mercati esteri.

...e si è riflesso sulle condizioni del credito - Le condizioni del credito bancario hanno beneficiato della riduzione dei tassi ufficiali di luglio e, nelle ultime settimane, del calo degli spread sovrani. I tassi sui prestiti a famiglie e imprese sono scesi in agosto; i criteri di concessione dei finanziamenti sono divenuti più favorevoli rispetto a quelli assai restrittivi di inizio anno. Restano tensioni che indicano una trasmissione ancora diseguale della politica monetaria; il costo del credito rimane superiore alla media dell'area.

La raccolta al dettaglio delle banche resta solida; la patrimonializzazione è cresciuta - La raccolta al dettaglio delle banche italiane rimane solida ma perdurano le difficoltà sul mercato all'ingrosso. La qualità del credito e la redditività risentono del peggioramento della congiuntura; tuttavia la patrimonializzazione delle banche si è ancora rafforzata.

I conti pubblici migliorerebbero nel prossimo triennio, nonostante il quadro congiunturale non favorevole - In settembre il Governo ha aggiornato le previsioni sull'andamento dei conti pubblici. L'indebitamento netto scenderebbe in misura significativa sia nell'anno in corso sia nel prossimo, nonostante l'indebolimento congiunturale. In coerenza con gli impegni presi in sede europea, nel 2012 il disavanzo si porterebbe al di sotto del 3 per cento del PIL; per il 2013 si programma l'avvio della riduzione del rapporto tra il debito e il prodotto e il conseguimento del pareggio di bilancio in termini strutturali (a fronte di un avanzo dello 0,2 per cento del PIL nel quadro tendenziale). In ottobre il Governo ha definito il disegno di legge di stabilità, individuando le misure volte a conseguire i nuovi obiettivi programmatici. Il previsto aumento dell'IVA verrebbe attenuato e le aliquote dell'Irpef relative ai primi due scaglioni di reddito verrebbero ridotte; maggiori entrate sarebbero invece attese da una rimodulazione di alcune agevolazioni fiscali e da interventi in materia bancaria e assicurativa.

Resta prioritaria l'attuazione delle riforme strutturali - Le previsioni del Governo e dei principali analisti, pur prefigurando per l'Italia una crescita negativa nella media del 2013, restano coerenti con un'uscita dalla recessione nel corso del prossimo anno. A un più rapido ritorno alla crescita può contribuire un miglioramento delle condizioni del credito e del clima di fiducia. Nell'ambito dell'ampio processo di riforma in corso, volto a riportare l'Italia su un sentiero di crescita sostenuta, nelle ultime settimane sono stati adottati ulteriori provvedimenti, che mirano a rendere più efficiente la Pubblica amministrazione e a favorire lo sviluppo di imprese innovative. È cruciale procedere con decisione e tempestività nell'attuazione delle misure già adottate.